Tumore della tiroide: che ruolo ha l’Otorinolaringoiatra?

Autore: Dott. Massimiliano Nardone
Pubblicato: | Aggiornato: 26/06/2023
Editor: Marta Buonomano

Il nostro esperto in Otorinolaringoiatria a Bergamo, il Dott. Massimiliano Nardone, ci spiega come affrontare un tumore della tiroide

Che cos’è la tiroide?

La ghiandola endocrina situata nella parte mediana del collo, più precisamente davanti la trachea e al di sopra del giugulo sternale, è conosciuta col nome di “tiroide”. La sua funzione è quella di produrre ormoni e controllare il metabolismo del nostro corpo.

collo di donnaTumore della tiroide: di cosa si tratta?

Il carcinoma della tiroide rappresenta il 2% di tutte le patologie neoplastiche e colpisce principalmente persone tra i 25 e i 60 anni, in particolare le donne. Il tasso di sopravvivenza di questo tumore è molto elevato, arrivando a superare il 90% nelle forme differenziate.

Qual è la prognosi della malattia?

La prognosi può variare in base all’età, alla presenza di metastasi a distanza, all’istotipo (forme differenziate da forme de-differenziate) ed attualmente ai marcatori genetici (es. mutazione B-raf). Tutti questi fattori non solo indirizzano verso una scelta terapeutica multimodale, ma potranno essere in un futuro essere presi come riferimento per terapie farmacologiche.

Come si classificano i tumori della tiroide?

Le forme tumorali che interessano la ghiandola prendono il nome di adenocarcinomi. Per quanto riguarda la tiroide, la tipologia più frequente di tumore è l’adenocarcinoma papillare, che si può presentare con diverse varianti, a carattere più o meno aggressivo, ma che rientrano sempre in una forma tumorale differenziata insieme all’istotipo follicolare. Vi sono poi forme tumorali a carico delle cellule para-follicolari, conosciute come carcinoma midollare della tiroide. Una forma tumorale molto aggressiva, ma per fortuna anche molto rara, è il carcinoma anaplastico della tiroide, che in molto rapidamente sviluppa metastasi a distanza. Infine, in altri casi, si parla di tumori di origine linfatica (linfomi), che originano dai tessuti muscolari (sarcomi) o tumori metastatici, che hanno origine da altri organi.

Come può essere utile un esperto in Otorinolaringoiatria?

donna che si tocca il colloLo specialista in Otorinolaringoiatra è colui che possiede una grande conoscenza dell’anatomia del collo, non solo della tiroide. Per questo motivo è di fondamentale importanza per la diagnosi ed il trattamento di neoplasie più complesse, a carico dei tessuti limitrofi alla tiroide e dei linfonodi del collo. Inoltre, si occupa anche di gestire eventuali possibili complicanze derivanti dall’intervento di tiroidectomia (disfonia, dispnea).

Per la diagnosi e la cura dei tumori testa-collo è importante rivolgersi a strutture che dispongano una divisione di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale con le più avanzate tecnologie sia diagnostiche che chirurgiche.

Gli esami diagnostici

Per formulare una diagnosi sono necessari diversi esami:

  • Ecografia tiroidea: questo esame è chiave in quanto è ripetibile e non invasivo. L’ecografia è in grado di evidenziare la morfologia dei noduli della ghiandola e l’eventuale presenza di linfonodi sospetti.
  • Scintigrafia tiroidea: è in grado di differenziare i noduli “caldi” (basso rischio di malignità) dai noduli “freddi” (elevato rischio di malignità).
  • Fibrolaringoscopia laringea: serve ad analizzare la mobilità delle corde vocali, importante sia in previsione che nel post-operatorio della chirurgia tiroidea.
  • Indagini citomorfologiche: effettuato sotto controllo ecografico, questo esame prevede l’utilizzo di un ago sottile per aspirare del materiale da analizzare. Il risultato di questa indagine è dirimente nella condotta terapeutica (chirurgia o terapia medica) e viene indicato con una sigla TIR a scala crescente in base alla gravità del quadro clinico (da 1- non significativo a 5- francamente maligno).

Come curare un tumore della tiroide?

Per trattare un tumore della tiroide, l’intervento chirurgico è la procedura più efficace. Un piccolo carcinoma papillare o follicolare può essere trattato con una chirurgia conservativa, con l’asportazione del solo lato coinvolto, esclusivamente in casi selezionati. La tiroidectomia totale è in genere la procedura gold standard.

I linfonodi coinvolti dalla patologia tumorale vengono ovviamente rimossi; si valuta inoltre l’opportunità di asportarli a scopo preventivo nel caso in cui il tumore (forme differenziate - ca papillifero) abbia una dimensione di una certa entità o superi i confini della ghiandola, nonché nei casi di carcinomi midollari. Nel caso di forme tumorali differenziate, di dimensione importante o con metastasi sia a livello linfonodale che a distanza, si ricorre alla terapia radiometabolica post-operatoria con iodio-131.

La radioterapia tradizionale e la chemioterapia sono indicate solo nelle forme de-differenziate o in casi selezionati.

Dott. Massimiliano Nardone
Otorinolaringoiatria

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