Tumore della tiroide: che ruolo ha la carenza di iodio?

Tumore della tiroide: che ruolo ha la carenza di iodio?

Editato da: Marta Buonomano il 03/05/2020

Il Prof. Paolo Brazzarola, esperto in Chirurgia Generale a Verona e specializzato in Chirurgia Endocrina, ci parla di come riconoscere e curare il tumore alla tiroide

Che cos’è il tumore della tiroide?

Il tumore alla tiroide colpisce una delle ghiandole più importanti per il nostro organismo, posizionata nel collo, davanti alla trachea, con una ricca vascolarizzazione e con un abbondante drenaggio linfatico. Strettamente vicini vi sono gli organi della fonazione, della respirazione e della deglutizione con i relativi nervi (laringe, faringe, trachea ed esofago). I tumori tiroidei si possono suddividere in forme differenziate (papillari e follicolari, 85% dei casi), in forme anaplastiche (5% dei casi) e nel carcinoma midollare della tiroide, di tipo neuroendocrino (10% dei casi).

Quali sono le cause del tumore alla tiroide?

Le cause sono alterazioni genetiche (protoncogeni e parti del DNA alterate) favorite da inquinamento ambientale, da sostanze tossiche, da fumo di sigaretta e da iodocarenza. Ci preme ricordare che l’Europa centrale, in particolare l’Italia, è iodocarente quindi è consigliabile adottare la iodazione delle acque o del sale iodato nella dieta della popolazione. Le forme di gozzo frequenti nella popolazione di queste aree (30- 40%) rappresentano condizioni cellulari talvolta pretumorali.

Come si riconosce un tumore alla tiroide?

I sintomi del paziente con queste lesioni spesso sono sfumati. Non raramente la diagnosi è incidentale durante indagini diagnostiche di screening o su altri organi (20-30% di tutti i casi). Quando invece si presenta una massa del collo, in particolare se dura e fissa, è forte il sospetto di trovarsi di fronte ad una forma poco differenziata (con metastasi linfonodali e polmonari fino al 30% dei casi). Sono previste una serie di indagini tra le quali l’ecografia con agoaspirato, una TAC o una RMN nei casi complessi ed un’attenta valutazione Otoiatrica per permettere la stadiazione della malattia. Molte delle neoplasie tiroidee (30 %) possono essere di piccole dimensioni (<10-12 mm), con quadri citologici di non univoca interpretazione (TIR 3a-b) e con un incremento in alcune regioni: queste rappresentano notevoli ricadute sull’impatto sociale ed economico.

Cura e prevenzione dei tumori alla tiroide

Illustri autori hanno suggerito più che il trattamento chirurgico un attento follow up di queste forme con grandi discussioni nel mondo scientifico per il problema medico, tecnico-chirurgico e medico legale non indifferente. Il tumore tiroideo viene adeguatamente trattato con una tiroidectomia totale, spesso associata ad una linfoadenectomia delle stazioni linfonodali vicine alla neoplasia. Segue poi una valutazione medico nucleare ed eventuale trattamento con Iodio-131. La prognosi è ottima (80% dei pazienti in remissione). Una diagnostica più presente sul territorio, la iodazione delle acque ed un massiccio progetto di riduzione degli inquinanti ambientali ed alimentari certamente migliorerà la prevenzione di questi tumori in futuro.

 

 

Editor: Marta Buonomano

Chirurgia Generale a Verona