Tumore gastrico: come si vive senza lo stomaco?

Tumore gastrico: come si vive senza lo stomaco?

Editato da: Marta Buonomano il 14/04/2020

Il Dott. Luca Covotta, esperto in Chirurgia Generale ad Avellino, ci spiega come cambia la vita dei pazienti che, a causa di un tumore gastrico, si sono dovuti sottoporre ad un intervento di rimozione dello stomaco

A cosa serve lo stomaco?

Lo stomaco è un l’organo dell’apparato digerente dove viene immagazzinato il cibo dopo la masticazione. La permanenza del cibo nella sacca gastrica è fondamentale per due processi in particolare:

  • donna con dolore allo stomacoSterilizzare il cibo mediante l’acido cloridrico. La maggior parte dei batteri presenti sui nostri alimenti vengono distrutti in modo da evitare una eccessiva colonizzazione dell’intestino;
  • Scomporre la parte proteica in frammenti più piccoli al fine di consentirne l’assorbimento da parte dell’intestino tenue.

L’incidenza del tumore allo stomaco nei Paesi occidentali è leggermente in diminuzione, mentre resta elevata in Europa orientale ed Asia orientale.

Da cosa può essere causato?

Il tumore gastrico può essere causato da vari fattori:

Fattori ambientali:

  • Alimentazione: è ormai dimostrato il ruolo svolto dall’alimentazione. Una dieta ricca di amidi, cibi salati e/o affumicati favorisce infatti l’insorgenza di questa neoplasia. Anche il consumo di alcol e il fumo di sigaretta sono fattori predisponenti;
  • Infezione da Helicobacter Pylori: la sua presenza di questo batterio nello stomaco nel corso di anni può innescare un’infiammazione cronica (gastrite cronica) che in alcuni casi può determinare la scomparsa di ghiandole nella mucosa (atrofia gastrica). Queste ghiandole possono essere sostituite da ghiandole di tipo intestinale (metaplasia intestinale). Alcune forme di metaplasia sono riconosciute essere causa di insorgenza di tumore gastrico. La sequenza di questi eventi viene indicata come Correa Cascade.

Fattori costituzionali:

  • Mutazioni genetiche (p53 e APC);
  • Una storia familiare di primo grado aumenta il rischio di essere colpiti dalla malattia;
  • Il gruppo sanguigno di tipo A;
  • Il sesso maschile: probabilmente gli ormoni femminili estrogeni pare possa svolgere un ruolo protettivo.

Patologie concomitanti:

  • Il linfoma tipo MALT (mucosa-associated lymphoid tissue, tessuto linfoide associato alla mucosa gastrica) potrebbe essere parte della degenerazione infiammatoria legata all’infezione da H.p.;
  • Il reflusso gastroesofageo è associato ad un aumento del rischio di sviluppare un cancro in corrispondenza della regione cardiale;
  • Polipi gastrici.

Tipi di tumore gastrico

Da un punto di vista anatomo-patologico esistono due forme di tumore:

  • Tipo intestinale: è la forma più frequente ed è quello che segue la trasformazione della metaplasia intestinale.
  • Tipo diffuso: potremmo considerarlo il vero cancro gastrico perché origina dalla mucosa gastrica. In particolare si caratterizza da cellule con una morfologia simile ad un anello con una gemma incastonata.

Quali sono i sintomi?

La sintomatologia è indistinguibile da quelli di una gastrite o di un’ulcera gastrica: bruciore in sede epigastrica, nausea, difficoltà di digestione, rifiuto della carne, perdita di peso, anemia.

A quali esami bisogna sottoporsi?

  • Esofagogastroduodenoscopia: l’endoscopia è sicuramente la metodica diagnostica principale. Particolare attenzione va posta in pazienti che hanno già iniziato la terapia con quei farmaci che riducono la produzione acida allo stomaco (Inibitori della Pompa Protonica IPP). La terapia con questi farmaci può in parte ricoprire l’area tumorale rendendo difficile la sua identificazione, pertanto è consigliabile eseguire l’indagine diagnostica prima della terapia;
  • Ecoendoscopia: nelle forme tumorali iniziali (Early Gastric Cancer) è assolutamente fondamentale l’ausilio della EcoEndoscopia, ovvero della possibilità sotto visione endoscopica di scandagliare con una micro sonda ecografica la parete dello stomaco, in modo da poter valutare il coinvolgimento degli strati di parete e quindi valutare come possibile atto terapeutico una resezione endoscopica;
  • Tomografia Computerizzata: ovviamente per la valutazione di coinvolgimento linfonodale o metastatico è necessario eseguira una Tc total body.

Come si cura un tumore allo stomaco?

La EMR (Endoscopic Mucosal Resection), cioè la resezione endoscopica della mucosa, è una procedura indicata in caso di tumori limitati allo strato interno dello stomaco, in genere presenza di lesioni di ridotte dimensioni. Per lesioni di maggiori dimensioni la chirurgia è la prima scelta. La gastrectomia è l’intervento che prevede la resezione totale o parziale dello stomaco, il tipo di operazione da eseguire dipende dalle dimensioni, dalla localizzazione e dal tipo istologico della lesione.

Oltre allo stomaco è necessario asportare i linfonodi regionali (almeno 15) per eseguire una corretta stadiazione della neoplasia (indispensabile per decidere su eventuali terapie future) e per aumentare la radicalità dell’intervento, asportando anche quelle cellule che dalla sede gastrica sono passate attraverso la linfa nei linfonodi.

Come si vive senza stomaco?

Soprattutto nella fase iniziale, la gastrectomia comporta un cambio nelle abitudini alimentari, in particolare è necessario:

  • Alimentarsi 6 volte al giorno con piccole quantità di cibo, preferibilmente con alto valore nutritivo;
  • Masticare lentamente e a lungo;
  • Attendere almeno un’ora dopo il pasto prima di andare a dormire (per evitare il reflusso);
  • Ridurre il consumo di cibi liquidi che danno un senso di sazietà a scapito del nutrimento;
  • Non bere durante i pasti;
  • Prestare attenzione a cosa si mangia e all’insorgenza di eventuali malesseri (ogni organismo reagisce in maniera distinta ai diversi alimenti).
Chirurgia Generale a Mirabella Eclano