Tumori orbitari: perché rivolgersi a uno specialista?

Tumori orbitari: perché rivolgersi a uno specialista?

Editato da: Marta Buonomano il 27/09/2023

Per affrontare un tumore orbitario è fondamentale rivolgersi a uno specialista: per quale motivo? Risponde il nostro esperto in Oculistica a Napoli, il Prof. Giulio Bonavolontà

Cosa sono i tumori orbitari?

due volti di ragazzeI tumori orbitari sono una vastissima gamma di patologie espansive che possono avere origine dalle varie strutture all’interno della cavità orbitaria. Per la loro natura possono essere di tipo:

  • Vascolare
  • Nervoso
  • Ghiandolare
  • Osseo
  • Adiposo

Per la loro origine possono essere primitivi, cioè nascere nell’orbita, o secondari, ossia che sconfinano da sedi vicine (neoplasie metastatiche che provengono da tumori formatisi in organi lontani). Per ciò che riguarda la loro aggressività, invece, possono invece distinguersi in benigni (che, per fortuna, rappresentano la maggior parte dei tumori orbitari) o maligni.

Perché è importante affidarsi a uno specialista?

Il ruolo dello specialista consiste innanzitutto nel diagnosticare questi tumori e nel valutare i possibili danni che possono causare alla funzione visiva o, nei casi più gravi, alla vita stessa del paziente.

La scelta della terapia è spesso affidata alla competenza dello specialista in questo settore. Purtroppo, trattandosi di patologie rare non è semplicissimo trovare medici con una vasta esperienza in questo campo e ciò è vero non solo in Italia, ma in tutto il mondo!

Tumori orbitari: è inevitabile la perdita dell’occhio?

Solo nel caso in cui sia a rischio la vita del paziente è giustificato il sacrificio dell’occhio. Va tenuto presente che i più recenti protocolli hanno individuato nel trattamento combinato (chirurgico, radiante e chemioterapico) le migliori possibilità per ottenere il più efficace trattamento.

In cosa consiste il decorso postoperatorio?

ragazza che si copre il viso lasciando scoperti gli occhiQuando si è candidati ad un intervento chirurgico, il decorso dipende in gran parte dalla procedura eseguita: può trattarsi di una semplice biopsia, magari in anestesia locale, ovvero un intervento conservativo (le cosiddette “orbitotomie”), o di interventi demolitivi radicali con asportazione di tutti i tessuti coinvolti, inclusi a volte l’occhio e le linfoghiandole del collo. L’importante è spiegare sempre al paziente cosa si può aspettare nel suo caso specifico, magari facendo anche riferimento a ciò che dice la letteratura scientifica.

Oculistica a Napoli