Una tecnica innovativa per le fratture vertebrali: la Vertebroplastica

Una tecnica innovativa per le fratture vertebrali: la Vertebroplastica

Editato da: il 19/10/2023

La Vertebroplastica è una tecnica innovativa per il trattamento delle fratture vertebrali: il Prof. Marcello Bartolo, esperto in Neuroradiologia Interventistica a Roma ed a Pozzilli (Isernia), descrive la procedura ed espone i suoi vantaggi

Come identificare le fratture vertebrali

L’osteoporosi è la causa di un terzo di tutte le fratture vertebrali. Ogni anno si verificano in Italia oltre 100.000 fratture vertebrali, la cui terapia prevede un lungo periodo di immobilizzazione (4-6 mesi) associato ad una terapia del dolore. Ad oggi circa 2/3 di tutte le fratture vertebrali non vengono diagnosticate, soprattutto perché sono spesso poco sintomatiche. Il dolore, che varia da moderato a severo e può essere cronico, si inscrive in un quadro di sofferenza cronica. Per diagnosticare le fratture vertebrali talvolta basta una semplice radiografia della colonna vertebrale, ma l’esame d’elezione è la Risonanza Magnetica con le sequenze STIR, che permette di distinguere tra fratture recenti e pregresse (solo le fratture recenti possono essere trattate).

In che consiste la tecnica percutanea?

La vertebroplastica percutanea è una tecnica che viene utilizzata per curare le fratture vertebrali patologiche (neoplasie primitive e secondarie) e quelle dovute a insufficienza (osteoporotiche). Eseguita per la prima volta in Francia nel 1984, non necessita solitamente di anestesia totale (a differenza della tecnica tradizionale) e viene eseguita attraverso la cute senza esposizione chirurgica della lesione da trattare. Tali caratteristiche permettono di trattare anche pazienti molto anziani e con problemi cardio-polmonari che non potrebbero sostenere un intervento chirurgico in anestesia totale. Per effettuare una vertebroplastica sono sufficienti 1-2 giorni di ricovero in ospedale e la tecnica consiste nell’iniezione di uno speciale cemento biocompatibile all’interno delle vertebre fratturate. L’iniezione viene effettuata con degli speciali aghi metallici che vengono inseriti direttamente nelle vertebre attraverso il dorso e in maniera assolutamente non dolorosa. La procedura dura in genere circa 30 minuti per ciascuna vertebra e nel corso di un solo intervento possono essere trattate anche 3 o più vertebre. Il cemento, una volta iniettato, solidifica in circa 10-15 minuti, dopodiché il paziente dovrà riposare a letto per poche ore e potrà alzarsi ed essere dimesso il giorno stesso o al massimo la mattina successiva, senza dover seguire alcuna particolare precauzione. 

Chi può sottoporsi a questo intervento?

La vertebroplastica percutanea viene eseguita generalmente in tutti i casi di frattura “da carico” del corpo vertebrale di recente insorgenza, che comporta un dolore persistente non rispondente ai farmaci e la necessità di ricorrere a busti ortopedici. Nonostante sia una procedura solitamente ben tollerata anche da pazienti molto anziani, la vertebroplastica percutanea non è indicata nei pazienti asintomatici e in coloro che hanno compromissione delle strutture nervose. Infine, la coagulopatia non correggibile, le infezioni locali e l’allergia ad uno dei componenti che vengono utilizzati durante l’esecuzione di questa tecnica sono controindicazioni assolute.

Quali sono i vantaggi della vertebroplastica?

Il primo vantaggio più evidente della Vertebroplastica è l’eliminazione del dolore in maniera molto rapida, in alcuni casi a distanza di poche ore dall’intervento: infatti anche chi necessitava di busto ortopedico ha potuto subito abbandonarlo. La riacquisizione dell’indipendenza, specie nei soggetti anziani, oltre a comportare indubbi vantaggi nella gestione delle attività quotidiane, elimina i rischi clinici connessi all’immobilità.

È possibile ridurre al minimo i rischi dell’intervento?

Se vengono rispettate le indicazioni e la procedura viene condotta correttamente, le complicanze della vertebroplastica sono un evento raro. Tuttavia, pur trattandosi di un trattamento mini-invasivo, come tutte le tecniche chirurgiche, anche la vertebroplastica può avere delle complicanze. Quelle più comuni sono:

  • Compressione del midollo spinale o delle radici nervose: dovute al possibile stravaso del cemento al di fuori del corpo vertebrale
  • Embolia polmonare: quando lo stravaso, se avviene nelle vene che drenano il sangue della vertebra, conduce il cemento nelle arterie polmonari

Fratture vertebrali: Cifoplastica e Stentoplastica
La Cifoplastica, insieme alla Stentoplastica, sono un evoluzione tecnica degli ultimi anni. La Cifoplastica è un evoluzione della Vertebroplastica, mentre la Stentoplastica, nata dall’unione di vertebro e cifoplastica, è una tecnica percutanea che consente di stabilizzare in maniera permanente la vertebra utilizzando una specie di gabbia di titanio riempita di cemento acrilico solidificato. Lo stent in titanio consente di curare fratture particolarmente difficili, come quelle causate da traumi in pazienti giovani.

 

Radiologia a Pozzilli