Ustioni: come trattarle

Ustioni: come trattarle

Editato da: Antonietta Rizzotti il 02/10/2023

Le ustioni sono delle lesioni della pelle che possono essere lievi o profonde. Le più gravi possono essere trattate con la chirurgia plastica. Ce parla il Dott. Giuseppe Lasagna, esperto in Chirurgia Plastica a Genova

Che cosa sono le ustioni?

L’ustione è una lesione dei tessuti causata da una fonte di calore; la sua gravità è direttamente proporzionale alla temperatura del mezzo ustionante e al tempo di esposizione o contatto con lo stesso. Le ustioni, soprattutto quelle più profonde, possono avere conseguenze drammatiche e invalidanti, sia sul piano fisico che su quello psicologico. È sempre opportuno cercare di prevenire l’insorgenza di un’ustione, poiché le cure possono essere dolorose e protratte nel tempo.

Come si classificano?

Vi sono diverse classificazioni delle ustioni, ma la più diffusa e la più semplice è quella che suddivide le ustioni come segue:

  • Superficiali, o di I grado, come quelle causate da una scottatura al sole;
  • Di II grado, per esempio quelle da acqua bollente (la guarigione in questi casi è spontanea e avviene entro i 7 e i 15 giorni; generalmente non lasciano segni);
  • Intermedie, o di II grado profondo: causate da olio, caffè, fiamma da alcool, ecc. (si guarisce in un tempo superiore alle 3 settimane e tendono a lasciare discromie o cicatrici visibili);
  • Profonde, o di III grado: in seguito a scosse elettriche, al contatto con il fuoco (per esempio durante un incendio), o all’esposizione a sostanze ustionanti di natura radioattiva o chimica (necessitano di intervento chirurgico e lasciano cicatrici importanti).

Quali sono le cause delle ustioni?

Com’è noto, il luogo dove avviene il maggior numero di incidenti è tra le mura domestiche; le ustioni non fanno eccezione. È opportuno dunque fare attenzione in casa quando si maneggiano liquidi caldi o bollenti (acqua, latte, tè, caffè, olio, minestre, fumenti, ecc.), che rappresentano la causa più comune di ustioni superficiali e intermedie. I bambini vanno costantemente sorvegliati quando si trovano in cucina: le pentole che si trovano sulla cucina a gas possono inondarli completamente in caso si rovescino, causando danni gravissimi. Attenzione anche al forno, che i più piccoli potrebbero toccare ustionandosi le mani.

L'olio e le sostanze grasse in genere sono causa di ustioni intermedie e/o profonde; il fuoco, qualunque sia la sua origine (alcool, benzina, ecc.), è più spesso causa di ustioni profonde. Meno frequenti, ma ben più gravi, sono le ustioni causate dalle sostanze infiammabili (gas, alcool, benzina, ecc) e/o chimiche (niagara, soda caustica, trielina, ecc), che possono causare ustioni fino al terzo grado.
Tra le mura domestiche è necessario ricordare che le sostanze infiammabili vanno tenute lontane dalle fonti di calore: non bisogna mai accendere o alimentare un barbecue o un fuoco spruzzando alcool o benzina. Così facendo, infatti, ci si espone al rischio di danni serissimi e di ustioni profonde. 

Cosa fare nel caso di un’ustione lieve?

Qualunque sia la causa dell’ustione, la cosa più importante è raffreddare la parte interessata con abbondante acqua fresca corrente, per dieci-venti minuti. È invece estremamente controindicato l’uso del ghiaccio: provoca un’eccessiva vasocostrizione, causando maggior dolore una volta rimosso. Le ustioni di secondo grado producono bolle (o flittene); il liquido contenuto all'interno di tali bolle è sterile. Per le prime 24-48 ore è buona norma bucarle in due o tre punti e farne fuoriuscire il contenuto, facendo adagiare la pelle senza rimuoverla. La pelle, infatti, fa da medicazione biologica, diminuendo il senso di bruciore e quindi il dolore.

Molti credono che, immediatamente dopo essersi bruciati, sia buona norma spalmare sulla lesione creme o pomate, o ancora olio, burro, dentifricio, ecc. Questo comportamento è assolutamente da evitare, poiché in seguito a un’ustione è necessario abbassare la temperatura della porzione di cute lesionata. Applicare delle sostanze grasse, al contrario, non fa che aumentare il calore, rendendo l’ustione più profonda e peggiorandone il decorso. In qualunque caso, dopo aver lavato la ferita con abbondante acqua fresca è sempre opportuno rivolgersi al più vicino Pronto Soccorso o a un Ustionologo.

Quando è necessario intervenire chirurgicamente?

Le ustioni profonde non guariscono da sole e vanno operate nei più brevi tempi possibili, in modo da ridurre il rischio di infezioni e di setticemia. Prima dell’intervento, l’ustione viene ripulita con un apposito bisturi, chiamato “dermotomo a mano”. Durante l’operazione, il chirurgo preleva della pelle sana dello stesso paziente e la innesta sulla zona ustionata. Nelle grandi ustioni si riescono a coprire aree anche ampie grazie agli innesti cutanei espansi o a rete, detti “mesh graft”, che permettono di allargare il prelievo di cute sana.

In seguito all’intervento, tanto le zone ustionante quanto quelle donatrici, possono presentare delle cicatrici. Queste ultime possono essere anche ipertrofiche e/o retraenti, e possono alterare la funzionalità di zone articolari come braccia, gambe e collo.
Le cicatrici vanno trattate il più precocemente possibile con una fisioterapia mirata. Quest’ultima prevede di manipolare la zona che presenta cicatrici con massaggi ad andamento circolatorio; inoltre, si agisce meccanicamente tramite silicone e medicazioni elasto-compressive, con il fine di aiutare la circolazione e impedire che la cicatrice si allarghi, oltre a usare creme idratanti ogni giorno.

Nei casi più complessi può rivelarsi necessario intervenire in altri modi sulle cicatrici:

  • Tramite infiltrazioni di corticosteroidi a lento rilascio;
  • Con l’iniezione di PRP (Plasma Ricco di Piastrine);
  • Infiltrando del tessuto adiposo (lipofilling);

Con interventi di chirurgia ricostruttiva: per esempio, le plastiche a Z (per allungare le cicatrici) o gli espansori cutanei.

Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva a Genova