CAR-T

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è la CAR-T?

Questa terapia prende il nome dall’acronimo “Chimeric Antigen Receptor T cell therapies”. Si tratta di una terapia personalizzata contro le neoplasie che agiste direttamente sul sistema immunitario del paziente per renderlo in grado di riconoscere e attaccare le cellule malate. Si serve di particolari cellule immunitarie (linfociti T) che, una volta prelevate da un campione di sangue dal paziente, vengono geneticamente “coltivate” e modificate in laboratorio per poter successivamente essere reintrodotte nell’organismo del paziente per attivare una risposta immunitaria contro la malattia.

uomo che si sottopone ad un prelievo di sangue

A cosa serve la CAR-T?

La CAR-T è una terapia inizialmente utilizzata nella lotta contro la leucemia linfoblastica acuta del bambino, che attualmente sta estendendo il suo raggio di azione anche per il trattamento del mieloma multiplo.

In cosa consiste?

Le terapie CAR-T sfruttano le cellule immunitarie specifiche, notamente i linfociti T, prelevati dal sangue del paziente. Attraverso modifiche genetiche e coltivazione in laboratorio, queste cellule vengono "ingegnerizzate" per essere successivamente re-infuse nel paziente. Questo processo mira ad attivare una risposta immunitaria potenziata contro la malattia.

È possibile suddividere la procedura in 5 fasi:

  • Prelievo di linfociti T: avviene in un centro trasfusionale;
  • Ingegnerizzazione genetica: fase in cui i linfociti vengono coltivati e modificati in laboratorio;
  • Chemioterapia: da eseguire prima dell’infusione;
  • Infusione: in cui vengono introdotti i linfociti modificati;
  • Monitoraggio: per controllare lo stato del paziente in seguito alla terapia.

Preparazione per la CAR-T

Prima dell’infusione il paziente dovrà sottoporsi ad una chemioterapia preparatoria, in modo da permettere ai linfociti modificati in laboratorio di attivarsi nell’organismo. Questa procedura viene eseguita anche in DH.

Recupero in seguito alla terapia

Una volta portata a termine la procedura, il paziente dovrà rimanere in osservazione per alcuni giorni (monitoraggio) e rimanere nei pressi di una struttura qualificata per eventuali controlli durante le prime 4 settimane.