La base cranica è la regione inferiore del cranio su cui poggia il cervello, ed è una delle aree più complesse e delicate dell’anatomia umana. Questa zona ospita numerose strutture vitali, tra cui nervi cranici, arterie, vene e il tronco encefalico. Per la sua posizione profonda e la densità di elementi anatomici critici, qualsiasi intervento chirurgico in quest’area richiede competenze altamente specialistiche
Chirurgia della base cranica
La chirurgia della base cranica è una branca avanzata della neurochirurgia che si occupa del trattamento chirurgico di lesioni, tumori e malformazioni che si sviluppano nella base del cranio. Gli interventi hanno come obiettivo la rimozione completa o parziale della patologia, preservando al massimo le funzioni neurologiche.
Patologie più comuni
Tra le patologie trattate con chirurgia della base cranica si includono:
- Meningiomi della base cranica
- Neurinomi (schwannomi), spesso del nervo acustico
- Colesteatomi
- Adenomi ipofisari con estensione verso la base cranica
- Metastasi
- Craniofaringiomi, cordomi e altri tumori rari
Queste lesioni possono causare sintomi progressivi come cefalea, disturbi visivi, ipoacusia, paralisi dei nervi cranici, difficoltà nella deglutizione o alterazioni dell’equilibrio.
Diagnosi
La diagnosi di una lesione della base cranica richiede esami di imaging ad alta definizione:
- La risonanza magnetica (RM) è l’esame di riferimento per visualizzare il tessuto nervoso e la sua relazione con la massa tumorale.
- La tomografia computerizzata (TC) è spesso utilizzata per valutare il coinvolgimento dell’osso cranico.
- In fase preoperatoria, viene effettuata una pianificazione chirurgica tridimensionale tramite software di neuronavigazione, che permette di scegliere l’approccio chirurgico più sicuro ed efficace.
Trattamento
Il trattamento principale è l’intervento chirurgico. La scelta dell’approccio dipende da:
- sede e dimensione della lesione
- rapporto con le strutture nervose e vascolari
- condizioni cliniche del paziente
Gli accessi chirurgici possono essere:
- transnasali endoscopici, attraverso le cavità nasali
- retrosigmoidei o transpetrosi, per lesioni dell’angolo ponto-cerebellare
- transcranici, nei casi di lesioni profonde o estese
Durante l’intervento si utilizzano strumenti ad alta tecnologia come microscopio operatorio, monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio e neuronavigazione. In alcuni casi è necessaria una gestione multidisciplinare con specialisti in otorinolaringoiatria, chirurgia maxillo-facciale o chirurgia vascolare.
Per lesioni non operabili, o in caso di residui tumorali, può essere indicata la radioterapia stereotassica o la radiochirurgia con Gamma Knife o CyberKnife, tecniche non invasive che mirano a controllare la crescita tumorale.
Un bravo specialista della base cranica
Uno specialista esperto in chirurgia della base cranica unisce conoscenza approfondita dell’anatomia neurovascolare a grande precisione tecnica. L’obiettivo è massimizzare l’asportazione della lesione minimizzando il rischio di danni neurologici. L’esperienza, la pianificazione preoperatoria accurata e l’approccio multidisciplinare sono elementi fondamentali per ottenere i migliori risultati.
A quale specialista rivolgersi
Per la diagnosi e il trattamento delle patologie della base cranica è necessario rivolgersi a un neurochirurgo specializzato in chirurgia del basicranio, preferibilmente operante in centri ad alto volume, dotati di tecnologia avanzata e team multidisciplinari.