Chirurgia del cranio

Creato: 13/04/2024

Cos’è la chirurgia cranica?

Questo termine fa riferimento a tutti quegli interventi che trattano problemi al cervello o alle strutture circostanti.

Può essere necessaria in caso di tumore, emorragia da trauma, problemi ai vasi sanguigni, infezioni al cervello, pressione cranica e alcune malattie come l’epilessia o il Parkinson.

chirurgia cranica

Perché eseguire un intervento di chirurgia cranica?

Si ricorre alla chirurgia cerebrale se il paziente soffre di:

  • Pressione nel cervello dopo una lesione o un accidente cerebrovascolare;
  • Epilessia;
  • Ematomi nel cervello;
  • Fragilità dei vasi sanguigni (riparazione di aneurismi cerebrali);
  • Vasi sanguigni del cervello anomali;
  • Danno ai tessuti che rivestono il cervello;
  • Tumori cerebrali;
  • Emorragia interna al cervello;
  • Dolore facciale o nevralgia intensa;
  • Frattura cranica;
  • Infezioni al cervello;
  • Idrocefalia;
  • Alcune malattie cerebrali, come ad esempio il morbo di Parkinson, che possono essere attenuate con l’impianto di un dispositivo elettronico.

In cosa consiste?

Il chirurgo realizza un’incisione chirurgica nel cuoio capelluto e un foro nel cranio, estraendo un frammento di lembo osseo. La durata dell’operazione dipenderà dal problema da trattare.

Se dispone della strumentazione necessaria, il chirurgo può fare un foro più piccolo nel quale introdurre un tubo dotato di una luce e una telecamera, chiamato endoscopio. Con la strumentazione giusta, l’intervento può essere realizzato attraverso l’endoscopio.

Una risonanza magnetica o una tomografia computerizzata possono inoltre aiutare lo specialista nel momento in cui questo esegue l’intervento.

Come ci si prepara a un intervento di chirurgia cranica?

Prima dell’intervento si rade e pulisce l’area sulla quale si opererà, e per questo motivo lo specialista può chiedere al paziente di lavarsi i capelli con uno shampoo particolare. Prima di tutto ciò, il medico lo esaminerà e potrà richiedere degli esami di diagnostica per immagini e di laboratorio.

Nei giorni precedenti l’intervento è possibile che il medico raccomandi di smettere di assumere farmaci anticoagulanti come l’acido acetilsalicilico. Inoltre, fumare rende più lento il processo di guarigione, perciò è consigliabile smettere di farlo.

Il giorno dell’intervento non sarà possibile né mangiare né bere nulla per le 8-12 ore precedenti; i farmaci prescritti dal medico andranno quindi assunti con un piccolo sorso d’acqua.

Cure dopo l’intervento

L’équipe medica si occuperà di accertarsi che tutto sia andato bene durante l’operazione eseguendo gli esami che dovessero ritenere necessari, oltre a condurre un esame obiettivo degli occhi, chiedere al paziente di svolgere semplici compiti o fargli delle domande per verificare che vada tutto bene.

Il paziente viene dimesso tra i tre e i sette giorni dopo l’intervento, e in alcuni casi può aver bisogno di riabilitazione. La prognosi dipenderà inoltre dalla malattia che si sta trattando e dalla parte del cervello operata.

Alternative a questo intervento

Le alternative a questo intervento dipenderanno dalla patologia da trattare.

In alcuni casi, lo specialista può prescrivere un trattamento in linea con la malattia da cui è affetto il paziente; se il trattamento non funziona, sarà necessario recarsi da uno specialista per valutare se la chirurgia può essere la soluzione.