La mononucleosi, meglio conosciuta come "malattia del bacio", è una malattia virale che ha origine da un virus appartenente alla famiglia degli herpesvirus: il virus di Epstein-Barr (EBV).
Cosa si analizza?
Per diagnosticare la mononucleosi si analizza il sangue del paziente per rilevare la presenza di anticorpi specifici contro il virus di Epstein-Barr (EBV) o per misurare l'emocromo completo, che può mostrare un aumento dei globuli bianchi (linfociti) e la presenza di cellule atipiche. Inoltre, in alcuni casi, si può ricorrere al test dell'eterofilia (test rapido della mononucleosi), che rileva anticorpi non specifici.
Cosa significa il risultato?
- Positivo per anticorpi EBV: indica che il paziente ha un'infezione in corso o che l'ha avuta in passato.
- Negativo per anticorpi EBV: il paziente non è infetto o si trova nelle prime fasi dell'infezione, quando gli anticorpi non sono ancora rilevabili.
- Positivo al test dell'eterofilia: indica un'alta probabilità che il paziente abbia la mononucleosi.
- Alterazioni nell'emocromo: un aumento dei linfociti e la presenza di linfociti atipici sono indicativi di mononucleosi.
Perché fare l'analisi?
L'analisi per la mononucleosi viene effettuata per confermare la diagnosi nei pazienti che presentano sintomi sospetti come febbre, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi e affaticamento. Identificare la mononucleosi è essenziale per distinguere questa condizione da altre malattie con sintomi simili, come la faringite streptococcica o la tonsillite.
Quando fare l'analisi?
L'analisi viene consigliata quando un paziente presenta i sintomi tipici della mononucleosi, soprattutto se questi persistono per più di una settimana senza miglioramento o se si osservano sintomi più gravi, come un ingrossamento del fegato o della milza. È importante eseguire il test nelle prime fasi della malattia per ottenere una diagnosi precisa.
Quale campione è richiesto?
Per le analisi della mononucleosi viene richiesto un campione di sangue prelevato tramite una semplice venipuntura.
È necessaria una preparazione preliminare?
Di solito non è necessaria una preparazione preliminare specifica per il test della mononucleosi. Tuttavia, è sempre consigliabile seguire le indicazioni del medico, soprattutto se si devono eseguire altri esami contemporaneamente.
Come si utilizza?
Il test della mononucleosi viene utilizzato principalmente per confermare una diagnosi di infezione da EBV nei pazienti sintomatici. Una diagnosi confermata aiuta a guidare il trattamento e a evitare l'uso non necessario di antibiotici, che non sono efficaci contro i virus. Inoltre, permette di monitorare la progressione della malattia e di adottare le misure necessarie per prevenire complicazioni, come la rottura della milza.
Quali sono i valori normali?
Cosa significa avere valori alterati?
- Anticorpi EBV IgM positivi: indicano la presenza di un'infezione acuta da EBV.
- Anticorpi EBV IgG positivi: indicano un'infezione passata o la fase avanzata di un'infezione in corso.
- Test dell'eterofilia positivo: conferma probabile della mononucleosi.
- Linfociti elevati e/o linfociti atipici: Indicano una risposta immunitaria attiva, tipica della mononucleosi.
A quale specialista rivolgersi?
In caso di diagnosi di mononucleosi, è consigliabile rivolgersi a un medico Infettivologo, specialista in Malattie infettive. In alcuni casi, potrebbe essere utile consultare anche un Ematologo, soprattutto se si osservano alterazioni significative nell'emocromo, o un gastroenterologo in presenza di ingrossamento della milza o del fegato.