Neuromielite ottica

Creato: 27/06/2025
Editato: 27/06/2025
Redatto da: Giada Bertini


La neuromielite ottica (NMO), o malattia di Devic, è un disordine infiammatorio autoimmune del sistema nervoso centrale che interessa soprattutto nervo ottico e midollo spinale. Riconosciuta come entità distinta dalla sclerosi multipla solo nel 2005, provoca gravi deficit visivi e motori se non trattata tempestivamente.

Epidemiologia

L’incidenza in Europa è di circa 1–4 casi su 100 000 abitanti, con forte prevalenza femminile (fino a 9:1) e picco d’esordio fra 30 e 50 anni.

Patogenesi e fattori di rischio

Nel 70 % dei pazienti è presente l’anticorpo anti-aquaporina-4 (AQP4-IgG), che attacca i canali d’acqua degli astrociti; ne deriva distruzione della mielina e accumulo di liquidi nei tessuti nervosi. Circa un quinto dei casi è preceduto da infezioni virali e non sono rari i pazienti con patologie autoimmuni concomitanti (miastenia gravis, sindrome di Sjögren, lupus, celiachia). Nei soggetti sieronegativi per AQP4 possono essere individuati anticorpi anti-MOG.

Sintomi principali

  • Neurite ottica: dolore perioculare e perdita visiva rapida, spesso bilaterale o sequenziale.
  • Mielite trasversa estesa: debolezza o paralisi degli arti, disturbi sensitivi, alterazioni vescicali e intestinali.
  • Altri segni: nausea incoercibile o singhiozzo persistente se è coinvolta l’area postrema bulbomedullare.

Il calo visivo è in genere grave e attualmente irreversibile; il recupero motorio è solo parziale.

Diagnosi

La valutazione include:

  1. Test sierologico per AQP4-IgG; se negativo, ricerca degli anti-MOG.
  2. Risonanza magnetica di encefalo e midollo, che mostra lesioni longitudinali ≥ 3 metameri e ispessimento dei nervi ottici.
  3. Esame del liquor, con aumento di proteine e cellule.
  4. La diagnosi differenziale con la sclerosi multipla è cruciale, poiché alcuni farmaci utili nella SM aggravano la NMO.

Trattamento degli attacchi acuti

  • Metilprednisolone endovena (1 g/die per 3–5 giorni).
  • Plasma-exchange se la risposta ai corticosteroidi è insufficiente.

Prevenzione delle ricadute

L’obiettivo è prevenire nuovi episodi, responsabili di disabilità cumulativa. In Italia sono impiegati:

  • Rituximab (anti-CD20) off-label consolidato.
  • Azatioprina, micofenolato, metotrexate come immunosoppressori tradizionali.
  • Eculizumab (inibitore del complemento C5) rimborsato da AIFA dal 2022 come seconda linea dopo rituximab nei pazienti AQP4-positivi con recidive documentate.

Altri biologici approvati dall’EMA, come satralizumab (anti-IL-6R) e inebilizumab (anti-CD19), sono in iter di rimborsabilità nazionale. Le terapie immunomodulanti tipiche della sclerosi multipla (interferoni, fingolimod) sono controindicate perché aumentano il rischio di ricaduta.

Prognosi e follow-up

Il decorso è di tipo a ricadute. Un trattamento preventivo precoce riduce notevolmente il rischio di cecità e paraplegia. È essenziale:

  • mantenere controlli neurologici e oculistici regolari,
  • seguire programmi di riabilitazione motoria e visiva,
  • aggiornare lo schema vaccinale in accordo con il neurologo.

Quando rivolgersi allo specialista

Perdita visiva improvvisa, debolezza progressiva degli arti o disfunzioni sfinteriche acute richiedono valutazione neurologica urgente: un intervento tempestivo può limitare danni permanenti.

 

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