Allattamento: perché sì?

Allattamento: perché sì?

Editato da: Alice Cattelan il 03/04/2023

Una delle domande più fatte dalle quasi neomamme è: allattamento si o allattamento no? Il Dott. Pietro Barbacini ci aiuta a capire un po’ di più sull’allattamento

Quali sono tutti i vantaggi dell’allattamento al seno?

Oltre a nutrirlo, il latte materno protegge il tuo bambino. Il latte materno è ricco di ingredienti vivi, tra cui cellule staminali, globuli bianchi e batteri benefici, i benefici ottenuti dal latte materno rispetto a quello artificiale:

  • Riduzione del rischio di contrarre allergie alimentari;
  • sviluppo della cavità orale;
  • sviluppo psicologico adeguato;
  • sviluppo di migliori difese immunitarie.

Ci possono essere contro?

Durante i primi tentativi di allattamento il seno può essere dolente. Questa sensazione dura generalmente pochi giorni.

Durante l'allattamento al seno possono insorgere dei problemi come ragadi (lesioni dolorose del capezzolo), ingorgo (ristagno di latte con difficoltà alla fuoriuscita), mastite (ristagno di latte con difficoltà alla fuoriuscita e successiva infezione della ghiandola mammaria), problemi che possono essere curati. Il bambino può rimanere attaccato al seno anche un'ora per poppata verso i quindici minuti necessari con il biberon.

La necessità di allattare a richiesta genera impossibilità di avere una pianificazione e un forte senso di vincolo per la madre che naturalmente, potrebbe non essere vissuto sempre in maniera positiva.

madre che allatta suo figlio

Quanto più o meno deve essere la durata dell’allattamento?

Le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sono nettamente a favore dell'allattamento al seno, esclusivo per i primi sei mesi di vita del bambino e poi associato ad altri alimenti, con l'inizio dello svezzamento. Lo svezzamento è un processo che consiste nello smettere di alimentare il tuo bambino con il latte materno. Idealmente, il primo passo verso lo svezzamento è l'introduzione di alimenti complementari, unitamente all'alimentazione con latte materno, intorno ai sei mesi. Il processo di svezzamento continua fino a quando il latte materno viene completamente sostituito da altri alimenti e bevande.

È importante, inoltre, che il latte materno rimanga la scelta prioritaria anche dopo l'introduzione di alimenti complementari, fino ai due anni di vita ed oltre, e comunque finché mamma e bambino lo desiderino. Non esiste un momento "giusto” o valido per tutti, quindi, in cui smettere di allattare, dipende dalla volontà della mamma e del suo bambino.

Come sostituire il latte materno nel caso di impossibilità di allattamento?

Un sostituto del latte materno (per sostituti si intendono le soluzioni in formula, non altri tipi di latte naturale) per essere immesso in commercio in Europa deve, per legge, essere sottoposto a controlli per verificare se i vari costituenti sono quelli stabiliti e le loro quantità rientrano nel novero previsto da una specie di formulario che prende il nome di Codex Alimentarius.

Ginecologia e Ostetricia a San Donato Milanese