Amnesia: quando la memoria svanisce tra scienza e mistero

Pubblicato il: 18/03/2025 Editato da: Veronica Renzi il 18/03/2025

L’amnesia non è solo un espediente narrativo dei film di Hollywood, ma un disturbo neurologico reale e spesso debilitante. Può manifestarsi in forme diverse, da una temporanea dimenticanza fino alla perdita permanente di interi frammenti di vita. Ma cosa succede esattamente nel cervello quando la memoria si dissolve? E perché alcune persone dimenticano eventi specifici mentre altre perdono l’intero passato?

I meccanismi della memoria

La memoria non è un archivio statico, ma un processo dinamico che coinvolge diverse aree cerebrali. L'ippocampo è il regista principale della nostra capacità di formare nuovi ricordi, mentre la corteccia prefrontale e il sistema limbico orchestrano il recupero delle informazioni. Quando queste strutture subiscono un trauma o una disfunzione, il risultato può essere una delle varie forme di amnesia.

Le diverse forme di amnesia

L'amnesia anterograda è forse la più affascinante e spaventosa: il soggetto non riesce a creare nuovi ricordi, vivendo in un eterno presente. È il caso famoso di Henry Molaison (paziente H.M.), che dopo un intervento chirurgico perse la capacità di ricordare qualsiasi cosa successa dopo l’operazione. Al contrario, l'amnesia retrograda impedisce di ricordare eventi passati, come se una gomma da cancellare avesse ripulito selettivamente il cervello.

Poi esiste l'amnesia dissociativa, spesso legata a eventi traumatici. In questo caso, il cervello non viene danneggiato fisicamente, ma piuttosto ‘blocca’ l'accesso a ricordi dolorosi per proteggere la psiche.

Cause e cure: cosa dice la scienza?

Le cause dell'amnesia sono molteplici: traumi cranici, ictus, infezioni cerebrali, malattie neurodegenerative come l'Alzheimer o perfino l’abuso di sostanze. In alcuni casi, il recupero è possibile con terapia riabilitativa, mentre in altri la perdita di memoria resta irreversibile.


Le neuroscienze stanno cercando di comprendere se sia possibile ‘riattivare’ ricordi apparentemente perduti. Studi recenti suggeriscono che le tracce mnestiche possano restare nel cervello anche quando sembrano irrecuperabili, aprendo scenari interessanti per la cura dell'amnesia.

Neurologia a Napoli

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