Applicazione delle Scienze Omiche nella traslazione chimica alle malattie autoimmuni

Pubblicato il: 22/08/2023 Editato da: Veronica Renzi il 06/10/2023

Le malattie autoimmuni rappresentano un gruppo di patologie complesse e eterogenee in cui il sistema immunitario del corpo attacca erroneamente i tessuti sani, causando infiammazione e danni agli organi. Negli ultimi anni, le scienze omiche hanno aperto nuove prospettive nella comprensione e nel trattamento delle malattie autoimmuni. In questo articolo, esploreremo cosa si intende per scienze omiche, come possono essere applicate nella traslazione chimica alle malattie autoimmuni. Ce ne parla in questo articolo il Dott. Sebastiano Tropea, reumatologo ad Acireale

Cosa si intende per scienze omiche?

Le scienze omiche sono un insieme di approcci scientifici che studiano un ampio spettro di informazioni biologiche, come genomi, trascrittomica, proteomica e metabolomica. Questi approcci permettono di esaminare i meccanismi molecolari sottostanti alle malattie e di ottenere una panoramica completa e dettagliata delle interazioni tra geni, proteine e metaboliti all'interno di un sistema biologico.

In che modo possono essere applicate nella traslazione chimica alle malattie autoimmuni?

Le scienze omiche offrono nuove opportunità per la traslazione chimica alle malattie autoimmuni. Vediamo alcuni esempi di come queste metodologie possono essere applicate:

  • Genomica: studia il DNA di un individuo e può identificare varianti genetiche associate alle malattie autoimmuni. Queste informazioni possono aiutare nella predisposizione genetica, nella diagnosi precoce e nello sviluppo di terapie personalizzate;
  • Trascrittomica: analizza l'RNA prodotto dai geni attivi all'interno di una cellula. Questo approccio può rivelare quali geni sono sovraespressi o sottoregolati nelle malattie autoimmuni, fornendo nuove informazioni sui meccanismi molecolari coinvolti e potenziali bersagli terapeutici;

     

  • Proteomica: studia l'insieme delle proteine presenti in un determinato tessuto o fluido corporeo. Attraverso l'analisi delle proteine, è possibile identificare marcatori di malattia specifici e comprendere meglio i processi biologici coinvolti nelle malattie autoimmuni;
  • Metabolomica: esamina i prodotti chimici (metaboliti) presenti nelle cellule e nei fluidi corporei. Questa tecnica può rilevare alterazioni metaboliche associate alle malattie autoimmuni, fornendo informazioni sui percorsi biochimici colpiti.

Quali sono le raccomandazioni in merito?

Nonostante le promettenti applicazioni delle scienze omiche nelle malattie autoimmuni, è importante sottolineare che queste metodologie sono ancora in fase di sviluppo e richiedono ulteriori studi e validazioni. Alcune raccomandazioni includono:

  • Collaborazione multidisciplinare: la traslazione chimica alle malattie autoimmuni richiede la collaborazione tra ricercatori, clinici, bioinformatici e altre figure professionali. Solo attraverso un approccio integrato si possono ottenere risultati significativi;
  • Studio longitudinale: è essenziale condurre studi a lungo termine per comprendere meglio l'evoluzione delle malattie autoimmuni e monitorare le risposte ai trattamenti;
  • Validazione dei risultati: i risultati ottenuti dalle scienze omiche devono essere validati in studi indipendenti e su un ampio numero di pazienti per confermare la loro rilevanza clinica e traslazionale;
  • Personalizzazione del trattamento: le informazioni ottenute dalle scienze omiche possono contribuire a sviluppare terapie personalizzate, considerando le caratteristiche molecolari specifiche di ciascun paziente.
Reumatologia a Acireale

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