Autopalpazione del seno: come farlo e quando preoccuparsi
L’autopalpazione del seno consiste in un autoesame che ha lo scopo di capire e conoscere la struttura e l’aspetto generale delle mammelle. Si tratta del primo strumento di prevenzione del tumore al seno. Approfondiamo questo argomento con la Dott.ssa Francesca Toccafondi, specialista in Radiologia e Senologia
Quali sono i segni che possono far sospettare la presenza di un tumore alla mammella?
Vi sono alcune variazioni nell’aspetto del proprio seno che devono indurre la paziente ad eseguire visita specialista senologica. Tra queste ricordiamo le variazioni:
- Della forma della mammella (la comparsa di un nodulo o di un addensamento può modificare asimmetricamente e focalmente il volume e quindi la forma del seno);
- Nel volume della mammella;
- Nell’aspetto del capezzolo (comparsa di lesioni di tipo eczematoso da un solo lato);
- Nel profilo della mammella (presenza di avvallamenti o al contrario di lobature);
- Nella cute (cosiddetta cute a “buccia d’arancia”).
Inoltre, quando si palpa o si osserva:
- Un nodulo al seno oppure sotto l’ascella;
- Un indurimento sotto la pelle;
- Secrezioni dal capezzolo (soprattutto quelle monolaterali e monorifiziali, di tipo ematico);
- Retrazione monolaterale del capezzolo;
- Comparsa di lesioni di tipo eczematoso a sede periareolare.
Quali sono i principali esami per la diagnosi del tumore al seno?
Come detto precedentemente, l’autopalpazione rappresenta un primo step per evidenziare eventuali alterazioni della mammella in fase precoce.
Ovviamente, questo tipo di autoesame non sostituisce le normali visite di controllo come la visita senologica eseguita da uno specialista, la mammografia e l’ecografia mammaria, le quali permettono di determinare con alta affidabilità la presenza di alterazioni del tessuto mammario come noduli, distorsioni, cluster di microcalcificazioni e così via.
Come si esegue l’autopalpazione?
L’autopalpazione si divide in due fasi: osservazione e palpazione.
La fase dell’osservazione può avvenire davanti allo specchio, in un ambiente con una buona illuminazione e deve realizzarsi in tre posizioni differenti, ossia con le spalle rilassate e le braccia lungo i fianchi; con le braccia sollevate sopra la testa; con i palmi delle mani uniti davanti alla fronte.
Durante l’osservazione è possibile identificare possibili irregolarità delle mammelle come cambiamenti di forma, consistenza e colore, tra cui:
- Pelle a buccia d’arancia
- Avvallamenti della cute
- Eczema del capezzolo
- Variazione del normale volume e del profilo
Invece, la fase della palpazione del seno avviene toccando il seno e i capezzoli sia in superficie che in profondità. Infatti, in questo modo è possibile rilevare non solo eventuali noduli e/o indurimenti, spesso monolaterali; anche l’eventuale fuoriuscite di liquido, controllandone il colore della secrezione, può essere segno di lesione mammaria a sede retroareolare.
Quando andrebbe effettuata?
Si consiglia di effettuare l’autopalpazione una volta al mese a partire dai 20 anni di età. Il momento più adatto è la settimana dopo la fine del ciclo mestruale, dato che vie è una minore tensione mammaria.
Se nel corso dell'autoesame dovessero emergere delle anomalie, è necessario rivolgersi al proprio medico.