L'infertilità maschile è un problema sempre più rilevante nella società contemporanea, coinvolgendo circa il 7% degli uomini e influenzando significativamente la fertilità di molte coppie. Negli ultimi decenni si assiste sempre più ad una diminuzione continua della qualità dello sperma maschile e ciò ha indotto anche ad una revisione in basso dei parametri dei valori di normalità. Questo stato si verifica quando un uomo non riesce a concepire un bambino con la sua partner dopo un anno di rapporti non protetti, o sei mesi nel caso che la donna abbia più di 35 anni o altri fattori di rischio. Nell'articolo che segue, esploreremo in dettaglio cos'è l'infertilità maschile e le opzioni di trattamento disponibili, fornendo una guida chiara e informativa per chiunque affronti questa sfida.
Quali sono le cause dell’infertilità maschile?
L'infertilità maschile può essere causata da diversi fattori che influenzano la produzione, la qualità o la funzionalità degli spermatozoi maschili durante il processo di maturazione sino al concepimento.
Le cause di questa condizione possono essere suddivise in tre categorie principali: pre-testicolari, testicolari e post-testicolari. Le cause pre-testicolari includono disturbi ipotalamici o ipofisari che possono compromettere la produzione di ormoni necessari per la spermatogenesi. Le cause testicolari sono spesso legate a problemi genetici, infezioni o altre condizioni che influenzano direttamente la produzione di spermatozoi. Le cause post-testicolari riguardano invece problemi con le vie seminali o altre disfunzioni che impediscono agli spermatozoi di essere eiaculati correttamente.
Sintomi e diagnosi
Generalmente, l'infertilità maschile non presenta sintomi evidenti, sebbene condizioni come il varicocele possano causare sensazioni di disagio nello scroto. La diagnosi di infertilità maschile prevede la valutazione del liquido seminale attraverso lo spermiogramma, esami ormonali per identificare squilibri ormonali e test strumentali come l'ecocolordoppler scrotale per rilevare eventuali anomalie fisiche. Per questo è molto importante la visita uro-andrologica nei giovani dai 16 ai 40 anni.
Trattamenti per l'infertilità maschile
Il trattamento dell’infertilità maschile dipende dalla causa identificata durante la diagnosi. In circa il 30% dei casi, la causa non è individuabile, complicando la terapia specifica.
- Terapie mediche: utili in caso di infezioni dell’apparato riproduttivo; antibiotici e antinfiammatori sono comunemente prescritti.
- Terapia ormonale: indicata per correggere alterazioni come l’ipogonadismo ipogonadotropo, migliorando la produzione di spermatozoi.
- Antiossidanti: come vitamina C, E, e altri, possono migliorare la qualità dello sperma riducendo lo stress ossidativo.
- Correzione del varicocele: intervento chirurgico o scleroembolizzazione per migliorare la fertilità, aumentando la conta spermatica e riducendo la frammentazione del DNA spermatico.
- Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): includendo tecniche come FIVET e ICSI, per casi più complessi di infertilità.
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Conclusioni
L'infertilità maschile può essere una sfida emotivamente e fisicamente impegnativa per molte coppie, ma con una diagnosi tempestiva e un trattamento mirato, è possibile superare questa difficoltà e realizzare il desiderio di avere un figlio. È fondamentale consultare uno specialista per un piano di trattamento personalizzato e seguire un percorso che migliori le possibilità di concepimento naturale o assistito.