L'aneurisma dell'aorta è una condizione seria che può portare a complicazioni fatali, se non trattata. Scopriamo insieme al Prof. Michele Piazza, esperto in Chirurgia Vascolare, quali sono i fattori di rischio, i sintomi da tenere d'occhio e le opzioni di trattamento disponibili
Quali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di un aneurisma dell'aorta?
I principali fattori di rischio di un aneurisma dell’aorta sono quelli delle malattie cardiovascolari, ovvero:
- ipertensione
- ipercolesterolemia
- fumo di sigaretta
- diabete
- obesità
Inoltre, la familiarità e un’età sopra i 50 anni, sono considerati fattori influenzanti.
Quali sintomi possono indicare la presenza di un aneurisma dell'aorta?
Generalmente l’aneurisma dell’aorta non dà sintomi e il suo riscontro è generalmente occasionale o a seguito di screening con eco-doppler.
Quali sono le opzioni di trattamento disponibili per un aneurisma dell'aorta?
Esistono due principali opzioni di trattamento disponibili per un aneurisma dell'aorta:
- con chirurgia tradizionale per via aperta
- con metodica mininvasiva endovascolare
Qual è la differenza tra un aneurisma dell'aorta torácica-toracoaddominale e uno addominale in termini di sintomi e trattamento?
Entrambi sono generalmente asintomatici fino a che non sopravviene la rottura; l’aneurisma addominale si trova in addome, è più frequente e può essere diagnosticato con una semplice ecografia. L’aneurisma dell’aorta toracica o toraco-addominale può essere più complesso da trattare in quanto spesso coinvolge le arterie che vascolarizzano l’intestino e i reni.
Quali sono le complicanze potenzialmente fatali associate a un aneurisma dell'aorta non trattato?
Il rischio di un aneurisma è la sua rottura con conseguente emorragia e morte del paziente. Per tale motivo la prevenzione con diagnosi tempestiva rappresenta un aspetto fondamentale per una cura sicura ed efficace.
In quali situazioni viene comunemente utilizzata un'endoprotesi o stent vascolare?
Generalmente una endoprotesi è molto indicata in pazienti anziani o ad alto rischio, fatto salvo la fattibilità anatomica. In alcuni distretti come quello aorto-iliaco rappresenta oggi la prima opzione terapeutica per efficacia e rapido ritorno alle attività lavorative/sociali.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell'utilizzo di un'endoprotesi rispetto alla chirurgia tradizionale?
- Vantaggi: rapida guarione, bassi rischi di complicanze.
- Svantaggi: necessita di followup annuale;
Quali sono le principali complicanze associate all’impianto di un'endoprotesi vascolare?
Generalmente i rischi sono bassi; per impianti complessi come con le endoprotesi fenestrate o branched i principali rischi sono legati alla occlusione o endoleak a breve/lungo termine sui vasi target.
Come viene selezionato il tipo e le dimensioni dell'endoprotesi in base al paziente e alla sua condizione?
Prima dell’intervento viene sempre eseguito uno studio Angio TC che permette di studiare con precisione millimetrica l’anatomia delle arterie da trattare e il tipo di endoprotesi necessaria in quel paziente specifico.
Quali sono le linee guida attuali per il follow-up dopo l'impianto di un'endoprotesi vascolare per garantire il successo a lungo termine del trattamento?
È buona regolare eseguire controlli semestrali e poi annuali con eco-color-doppler e/o angio TC in base al distretto sottoposto a posizionamento di endoprotesi e la patologia di partenza. Un accurato follow-up permette di ottimizzare i risultati dell’impianto a lungo termine con bassi rischi di reintervento o altre complicanze.