La chirurgia della colonna vertebrale è un'opzione terapeutica indicata in casi selezionati di patologie che non rispondono a trattamenti conservativi come farmaci, fisioterapia, infiltrazioni o modifiche dello stile di vita. È un intervento che può riguardare diverse porzioni della colonna (cervicale, dorsale, lombare) e che si rende necessario per alleviare il dolore, migliorare la funzionalità e prevenire un peggioramento neurologico.
Vediamo nel dettaglio in cosa consiste, come prepararsi correttamente e cosa aspettarsi nel periodo post-operatorio.
In cosa consiste la chirurgia della colonna vertebrale
A seconda della patologia di base, l’intervento può variare molto. Le situazioni più frequenti includono:
- Ernia del disco: rimozione del frammento discale che comprime il nervo.
- Stenosi spinale: allargamento del canale vertebrale per decomprimere il midollo o le radici nervose.
- Instabilità vertebrale o spondilolistesi: fusione di due o più vertebre tramite viti, barre e innesti ossei.
- Deformità come scoliosi o cifosi: correzione dell’assetto vertebrale mediante strumentazione e fusione.
- Tumori, fratture, infezioni: rimozione della lesione e stabilizzazione della colonna.
L'intervento può essere eseguito con tecnica tradizionale (a cielo aperto) o mini-invasiva, a seconda della sede, della gravità e dell’esperienza del chirurgo. Alcuni interventi possono durare meno di un’ora, altri richiedere anche molte ore di sala operatoria e un’équipe multidisciplinare.
Come prepararsi all’intervento
La preparazione inizia con una valutazione approfondita da parte del neurochirurgo o ortopedico, con esami diagnostici (risonanza magnetica, TAC, elettromiografia) e una valutazione anestesiologica. In questa fase è fondamentale:
- Essere sinceri sulla propria storia clinica, uso di farmaci, eventuali allergie o patologie croniche.
- Sospendere farmaci anticoagulanti o antiaggreganti, se indicato dal medico, per ridurre il rischio di sanguinamento.
- Smettere di fumare, anche solo temporaneamente, perché il fumo ostacola la guarigione dei tessuti e l’osteointegrazione nei casi di fusione vertebrale.
- Allenare il corpo, se possibile, con fisioterapia pre-operatoria per rinforzare la muscolatura e migliorare il recupero post-operatorio.
- Prepararsi mentalmente, sapendo che il recupero può essere graduale e che un’attitudine paziente e collaborativa migliora gli esiti.
Nei giorni prima dell’intervento può essere richiesto il digiuno, la rasatura della zona interessata e l’esecuzione di alcuni esami di routine (esami del sangue, elettrocardiogramma, RX torace).
Prognosi e recupero post-operatorio
Il recupero dipende dal tipo di intervento eseguito e dalle condizioni generali del paziente. In linea generale:
- Il dolore post-operatorio è normale nelle prime ore e giorni, ma viene gestito con analgesici, oppioidi e, in alcuni casi, cortisonici.
- La degenza ospedaliera varia da 1-2 giorni per interventi mini-invasivi a 5-7 giorni per interventi complessi.
- La mobilizzazione precoce è cruciale: spesso si viene invitati ad alzarsi già il giorno dopo l’intervento con l’aiuto del personale fisioterapico.
- Il ritorno a casa può prevedere l’uso temporaneo di busti ortopedici o collari, a seconda della sede operata.
- La fisioterapia post-operatoria inizia generalmente entro poche settimane e si concentra sul recupero del tono muscolare, dell’equilibrio e della mobilità.
Il ritorno al lavoro o alla guida dipende dalla complessità dell’intervento, ma in media può avvenire tra le 3 e le 8 settimane. Per attività fisiche intense o sportive, il recupero può richiedere diversi mesi.
In alcuni casi può permanere una sensibilità alterata, un formicolio o una debolezza residua, soprattutto se i nervi erano compromessi da tempo prima dell’intervento. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti riferisce un netto miglioramento della qualità della vita, soprattutto per quanto riguarda la riduzione del dolore e il recupero funzionale.