Chirurgia mininvasiva per via anteriore dell’anca

Pubblicato il: 02/02/2023 Editato da: Serena Silvia Ponso il 02/02/2023

La chirurgia mininvasiva anteriore dell’anca è la soluzione definitiva a chi cerca un recupero veloce con dolore ridotto, assenza di trasfusioni e con il pericolo delle lussazioni (rischio ben noto alla via postero laterale) azzerato. Ne abbiamo parlato con il Dott. Vittore Costa, specialista in Ortopedia

Come avviene la chirurgia mininvasiva per via anteriore dell’anca? Qual è il candidato ideale all’intervento? 

La chirurgia mininvasiva per via anteriore dell’anca avviene attraverso una minima incisione di pochi centimetri (5-6 cm) che, grazie alla variante “bikini”, diventa invisibile perché nascosta dagli slip.

Tutto ciò è possibile perché la via anteriore non lede alcun tipo di muscolo, ed è talmente “poco aggressiva” che i pazienti sono assolutamente autonomi dopo poche ore dall’intervento; tanto che nella mia Clinica a Parigi tali interventi li eseguo in regime di day hospital già dal 2014.
È una tecnica che si presta per qualsiasi paziente, ma che esprime il suo massimo potenziale nei pazienti sportivi e attivi.

Quali sono i vantaggi della tecnica mininvasiva per l’impianto di protesi d’anca? Perché si ricorre alla via anteriore?

La via anteriore sfrutta una “strada” già presente che ci permette di raggiungere l’articolazione “scivolando” tra le masse muscolari che vengono semplicemente divaricate e mai sezionate come in altre vie classiche (la via laterale o la via postero laterale).

Storicamente nata a metà dell’Ottocento come via per la chirurgia pediatrica, si è diffusa nel mondo proprio per quei pazienti giovani sportivi attivi che necessitavano di alte prestazioni. La soddisfazione di tali pazienti era tale che progressivamente tale tecnica si è diffusa anche per I pazienti anziani più fragili, che tuttavia necessitavano di ridurre al massimo le perdite ematiche e il dolore post operatorio.

Quali sono i vantaggi per il paziente?

Il rispetto della muscolatura ha dei vantaggi immediati perché si azzerano il bisogno al ricorso delle trasfusioni, si riduce il dolore e si permette la mobilizzazione immediatamente dopo l’intervento, riducendo drasticamente il rischio di trombosi e azzerando i rischi di lussazione; aspetto di fondamentale importanza per il recupero della serenità e dell’autonomia di una vita senza ausili particolari o adattamenti delle proprie abitudini.

Inoltre, non dimentichiamoci che l’assenza di lussazioni consente il ritorno alle normali attività proprie di una vita di coppia, e che l’integrità del patrimonio muscolare consente il ritorno allo sport, che magari si era abbandonato proprio per la malattia artrosica.

Ortopedia e Traumatologia a Padova

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