Cosa bisogna fare in caso di disturbo alimentare?

Cosa bisogna fare in caso di disturbo alimentare?

Editato da: Marta Buonomano il 04/05/2020

I disturbi alimentari sono molto comuni tra le ragazze adolescenti. La nostra esperta in Dietologia a Genova, la Dott.ssa Cinzia Salani, ci spiega come riconoscerli ed affrontarli

Cosa s’intende per Disturbi del Comportamento Alimentare?

Ragazza con le mani sui fianchi che guarda verso il bassoQuando un soggetto presenta un’alterazione delle abitudini alimentari, dovuta all’eccessiva preoccupazione per il proprio aspetto fisico ed il proprio peso, si parla di disturbi del comportamento alimentare. I DCA sono caratterizzati da:

  • Digiuno
  • Restrizione alimentare
  • Assunzione di quantità eccessiva di alimenti, compensata da vomito autoindotto (crisi bulimica)
  • Utilizzo improprio di lassativi e/o diuretici
  • Esecuzione intensa di attività fisica intensa

DCA: anoressia nervosa e bulimia nervosa

I disturbi del comportamento alimentare più comuni sono l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa, seguiti dal Binge Eating Disorder (disturbo da alimentazione incontrollata) e i NAS (disturbi alimentari Non Altrimenti Specificati). Quest’ultimo si presenta in pazienti che, seppur manifestino un disturbo alimentare, non soddisfano tutti i criteri per confermare completamente la diagnosi.

Cosa prova chi soffre di un DCA?

Nelle persone affette da un disturbo alimentare sembra che tutto si focalizzi sull’alimentazione e alla paura di ingrassare. Eventi sociali piacevoli come andare in pizzeria o al ristorante con gli amici diventano motivo di ansia e preoccupazione e il pensiero del cibo perseguita il paziente anche al di fuori dei pasti. L’iniziale perdita di peso fa sentire meglio il soggetto, che si sente più magro, bello e sicuro di sé. L’immagine che una persona affetta da DCA vede quando si guarda allo specchio non corrisponde a quella reale: si vedrà infatti con i fianchi troppo grossi, la pancia troppo grande, provando vergogna per il suo aspetto. Spesso i disturbi alimentari sono associati a patologie psichiatriche come ansia, depressione, abuso di sostanze stupefacenti o di alcol, ecc.

I disturbi alimentari sono molto comuni?

Secondo gli studi, quasi il 10% dei soggetti in età a rischio soffre di disturbi alimentari. I DCA si manifestano soprattutto in ragazze tra i 15 e i 25 anni, più raramente in età infantile (in cui nella maggior parte dei casi si tratta di anoressia nervosa).

Perché le donne?

Donna che si guarda allo specchioLe donne sono i soggetti più colpiti da questi disturbi (incidenza dalle 10 alle 20 volte superiore rispetto agli uomini). Ultimamente è infatti aumentato l’interesse nei confronti del corpo femminile, creando una “immagine ideale” a cui si dovrebbe aspirare, sponsorizzata dai mass media, dalla televisione e dalle riviste, secondo cui la donna deve essere ambiziosa, avere successo ma allo stesso tempo essere di bell’aspetto e rispettare i canoni dettati dalla moda. Oltre a questi fattori culturali e sociali, anche quelli biologici possono spiegare la prevalenza di questo disturbo nelle donne: infatti, la riduzione di serotonina (che regola l’umore, l’ansia, il senso di fame, ecc.) a seguito di una restrizione calorica è molto più comune nei soggetti di sesso femminile.

Da cosa può essere causato un disturbo alimentare?

Non esiste un’unica causa che possa da sola determinare l’insorgenza dei DCA. I possibili fattori di rischio di questi disturbi sono:

  • Fattori predisponenti (genetici, psicologici o ambientali) come complicanze dovute alla gravidanza, familiari che soffrono un disturbo alimentare, bassa autostima, ecc.;
  • Fattori scatenanti o precipitanti come eventi traumatici o fonte di stress quali lutti, abusi, malattie, ecc.;
  • Fattori di mantenimento (che favoriscono l’auto-mantenimento del disturbo) come crisi bulimiche, induzione al vomito, utilizzo di lassativi, ma anche come le conseguenze psicologiche dovute al disturbo (depressione, insoddisfazione, irritabilità).

È possibile prevenire i disturbi alimentari?

La prevenzione per i disturbi del comportamento alimentare può essere classificata, a seconda del momento in cui si agisce, in:

  • Primaria (prima dell’insorgenza del disturbo): essendo una condizione multifattoriale, è estremamente difficile eseguire una prevenzione primaria per questo tipo di disturbi;
  • Secondaria (ai primi sintomi della malattia): ha come fine quello di identificare precocemente l’insorgenza di un disturbo alimentare in modo da rendere più efficace il trattamento, anche se non sempre il soggetto ammette tempestivamente di avere bisogno di aiuto. Per questo motivo è importante aumentare la sensibilizzazione tra i giovani, nell’ambiente scolastico e in quello familiare;
  • Terziaria (quanto ormai il DCA è conclamato): corrisponde al trattamento vero e proprio del disturbo.

Curare i DCA con un approccio multidisciplinare

terapia di gruppoIl metodo più efficace è l’approccio multidisciplinare: essendo una patologia psichiatrica è necessaria la collaborazione di diversi specialisti in modo da curare non solo il corpo ma anche la mente. I possibili trattamenti, che verranno seguiti a seconda del caso, sono:

  • Riabilitazione nutrizionale ed educazione alimentare;
  • Terapia interpersonale, psicoanalitica e cognitivo-comportamentale;
  • Auto-aiuto e auto-aiuto guidato;
  • Terapia farmacologica;
  • Terapia familiare e di gruppo.
Dietologia a Genova