Crioablazione: di che cosa si tratta?
Il Dott. Claudio Pusceddu, specialista in Radiologia, ci spiega in che cosa consiste la crioablazione
Cos'è la crioablazione e in quali casi viene utilizzata come procedura di trattamento?
La crioablazione si basa sul principio che il congelamento dei tessuti a temperature inferiori a meno 20°C seguito da un lento scongelamento determina uno shock termico con conseguente morte della cellula tumorale.
La crioablazione è particolarmente indicata nel trattamento dei tumori del polmone, del rene, del fegato, della mammella e dell’osso. In casi selezionati può essere utilizzata con successo nei tumori del pancreas, del surrene e dei tessuti molli.
Quali sono i vantaggi della crioablazione rispetto ad altre tecniche di ablazione utilizzate in radiologia?
Rispetto ad altri tipi di procedure ablative la crioablazione presenta diversi vantaggi specifici:
- il trattamento è relativamente indolore grazie all'effetto anestetico naturale del freddo che consente di eseguire la procedura in anestesia locale, un fattore importante quando si trattano pazienti con comorbidità e anziani;
- contrariamente ad altre modalità come la radiofrequenza o le microonde, il dolore post-procedura è molto minore;
- la visualizzazione della palla di ghiaccio su RM, TC o US consente di delimitare chiaramente la copertura del tumore e di monitorare costantemente eventuali danni indesiderati agli organi in prossimità dell'area trattata, come nervi o intestino.
Quali sono i principali passaggi di una procedura di crioablazione?
Sotto guida radiologica, in anestesia locale o lieve sedazione, si posizionano una o più criosonde nel tumore e tramite il gas Argon che circola all’interno delle sonde si provoca il congelamento immediato del tumore.
Il ciclo di congelamento si effettua due volte per migliorare l’efficacia del trattamento. Il tumore va in necrosi mentre i tessuti circostanti sono risparmianti dal processo. Il tumore necrotico si riassorbe nel tempo lasciando una piccola cicatrice.
Quali sono i rischi o gli effetti collaterali associati alla crioablazione?
La crioablazione è ben tollerata con rare complicanze. I tassi di complicanze sono molto bassi quando si utilizzano criosonde sottili rispetto agli aghi di grande diametro.
Gli effetti avversi sono specifici in base all’organo che ospita il tumore:
- sanguinamento sempre possibile in tutti gli organi;
- pneumotorace nel polmone solitamente risolvibile in sala radiologica.
In quali situazioni la crioablazione potrebbe non essere raccomandata come opzione di trattamento?
Nei tumori in stadio avanzato o situati in sedi difficili da raggiungere o perché in contatto con strutture particolarmente sensibili, la crioablazione potrebbe non essere possibile.
Quali sono i risultati tipici che si possono ottenere con la crioablazione e quali sono le probabilità di successo nel trattamento di diverse condizioni?
Nei tumori di piccole dimensioni, in numero limitato e situati in sedi agevoli da raggiungere la crioablazione può essere curativa.
Negli altri casi può essere efficacemente utilizzata per ridurre le dimensioni del tumore e controllare i sintomi come il dolore quando presente.