Curare l'esofago di Barrett con la radiofrequenza

Curare l'esofago di Barrett con la radiofrequenza

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Marta Buonomano il 13/04/2024

L’esofago di Barrett è una condizione precancerosa che colpisce la mucosa dell'esofago, il condotto che porta il cibo ed i liquidi dalla bocca allo stomaco. Il nostro esperto in Gastroenterologia ci spiega come curarlo con la radiofrequenza

Quali sono le conseguenze della malattia da reflusso gastroesofageo?

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è una condizione in cui l'acido e gli enzimi dello stomaco provocano lesioni al rivestimento dell'esofago, causando sintomi come bruciore di stomaco, rigurgito e dolore toracico. A causa di questa malattia, le cellule dell’esofago vengono danneggiate e con il passare del tempo questo danno può portare ad infiammazione e cambiamenti genetici che alterano le cellule stesse (metaplasia intestinale o esofago di Barrett). Se un paziente ha sintomi da MRGE per più di 3 volte a settimana, è necessario che consulti un medico.

Come diagnosticare l’esofago di Barrett

Circa il 13% di pazienti con MRGE soffre anche di Esofago di Barrett. Per diagnosticare questa condizione è necessario eseguire una gastroscopia in cui verranno prelevate parti di tessuto (biopsia) nella zona infiammata. Esistono diversi tipi di esofago di Barrett, a seconda del tipo di lesione: metaplasia intestinale, displasia di basso grado, displasia di alto grado ed adenocarcinoma esofageo. Le linee guida indicano che i pazienti con esofago di Barrett devono sottoporsi periodicamente ad endoscopie digestive alte con biopsia. La frequenza di questi controlli sarà più elevata in pazienti con displasia, a causa di un aumento del rischio di sviluppare un tumore.

Radiofrequenza per trattare l’esofago di Barrett

Oltre ai metodi di osservazione endoscopica, esistono delle procedure sia endoscopiche che chirurgiche per trattare questa patologia.
L’ablazione con radiofrequenza (sistema HALO) rientra tra le tecniche endoscopische e prevede il riscaldamento del tessuto fino a devitalizzarlo mediante l’utilizzo di energia termica. Questa procedura è in grado di rimuovere il tessuto malato senza danneggiare le strutture vicine, viene eseguita con endoscopia superiore senza incisioni e non necessita di ricovero ospedaliero. A seguito del trattamento il paziente può lamentare un dolore al petto e difficoltà di deglutizione per alcuni giorni e dovrà seguire una terapia farmacologica.

 

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