Discontrollo degli impulsi nell'adolescenza: cosa succede a chi ne soffre?

Discontrollo degli impulsi nell'adolescenza: cosa succede a chi ne soffre?

Editato da: Marta Buonomano il 27/03/2023

Il nostro esperto in Neuropsichiatria Infantile a Bari, il Dott. Vito Lozito, ci parla del discontrollo degli impulsi nell'adolescenza e di come questa condizione possa influire sul benessere dei ragazzi che ne soffrono

Che cosa s’intende per discontrollo degli impulsi nell'adolescenza?

Il disturbo da discontrollo degli impulsi è un agire psicofisico derivato da una perdita o un'insufficiente gestione del dolore, dell’ansia, della tristezza, con cortocircuito momentaneo dei sentimenti correlati.

È un disturbo piuttosto diffuso in adolescenza, sia per la naturale modalità di agire dell’età sia per le varie e multidimensionali cause ed espressività cliniche.

Si manifesta in tutta l’età evolutiva ma è più evidente in adolescenza.

adolescente triste

Quali sono le possibili cause di questo disturbo?

  1. Attaccamento affettivo difficoltoso;
  2. Malattie varie;
  3. Difficoltà sociali.

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Come si manifesta?

Si possono verificare comportamenti esplosivi, atti verso se stessi, trasformazioni in somatizzazioni.

Cosa fare in caso di discontrollo degli impulsi?

Prevenzione dei fattori di rischio con relativo riconoscimento precocissimo e intervento relativo: è la nostra sfida per intervenire in Team. L’intervento deve essere di tipo psicoterapico famigliare, individuale, psicosociale.

Cosa accade a questi ragazzi?

Tanti ragazzi si possono sentire impotenti rispetto al controllo della propria vita.

Se gli impulsi vengono soffocati si trasformano in aggressività verso gli altri o verso se stessi o in violenza, malcelando la propria sofferenza con un conseguente senso di vergogna e di colpa. Gli adolescenti possono avere consapevolezza della loro forza parlando, confrontandosi e sopportando il proprio dolore e con il diritto di narrare il proprio dolore. Far emergere il dolore significa non delegare: conoscersi è iniziare ad agire. Le decisioni dovranno essere prese dal ragazzo sempre di più in autonomia, supportato, con la propria personalità emergente. Sentimenti repressi poi, trascinano paradossalmente reazioni anche piacevoli di compenso. E diventa un modo di essere, questo “vestito” fatto di violenza. Un essere “come se fossi, come vogliono che io sia” e non “come sono ora e come mi sento”.

Potrebbero, per sopportare il dolore, dissolvere la capacità del proprio sentire e in cambio ottenere una maschera sociale e privare della libertà di sentire fa implodere.

Il corpo, ad esempio, per l’adolescente non è facile da accettare. A volte il dolore è troppo forte per poter essere pensato e quindi tollerato. È necessario insegnare che “le paure” (di sé stessi, della propria realtà e dei propri sentimenti) vanno affrontate più di ogni altra cosa. I vissuti stereotipati nel senso comune è che i sentimenti sono a volte elementi di destabilizzazione. Si insegna che il dolore fa male, è pericoloso: invece è solo da vivere e trasformare.

Risultati: Agire precocemente, con coinvolgimento in Rete Circolare, trasforma positivamente la realtà iniziale.

 

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Neuropsichiatria infantile a Bari