Disturbo Bipolare: di che cosa si tratta?

Disturbo Bipolare: di che cosa si tratta?

Editato da: Sharon Campolongo il 17/06/2022

Quando una persona soffre di periodi di depressione alternati a periodi di ipomania alternati o umore normale, ci troviamo davanti a una condizione definita disturbo bipolare. Si sconsiglia vivamente alle persone di cercare di farsi autodiagnosi leggendo su Internet oppure sui Social poiché i criteri diagnostici, che pure sono perfettamente enunciati, vengono presi alla lettera e, nella realtà, non esiste un paziente “da manuale” altrimenti non esisterebbe l’individualità di ciascuno né avrebbe senso la presenza dei professionisti che se ne occupano in modo specifico. Approfondiamo questa patologia con l’intervento della Dott.ssa Désirée Harnic, specialista in Psichiatria a Roma

Che cos’è il disturbo bipolare?

Il disturbo bipolare è caratterizzato da oscillazioni dell’umore di varia entità: fra tristezza e gioia (che può diventare euforia) o fra rabbia e apatia, con stati d’animo contrastanti in modo netto oppure che si mescolano in modo variabile e sfumato. Ad essi si aggiungono una certa quota di impulsività che si può presentarsi in vari modi oppure, al contrario, periodi come di “spegnimento” (che sono una delle manifestazioni mascherate della fase depressiva).

Spesso gli sbalzi di umore sono confusi, dai pazienti e dai loro congiunti, con il carattere della persona e vengono per questo sottostimati o non trattati.

ragazza in stato di depressione

Come si diagnostica?

I criteri diagnostici vanno sicuramente ricercati nella raccolta della storia di vita del paziente e della sua famiglia di origine. Inoltre, bisogna tenere conto del temperamento del singolo e di tanti altri aspetti che solo con una visita specialistica possono essere approfonditi.

Di sovente il disturbo bipolare viene confuso e trattato erroneamente con la depressione, l’ansia o gli attacchi di panico.

Ad oggi non abbiamo, come nelle altre branche specialistiche della Medicina, degli esami diagnostici specifici da poter prescrivere al paziente per eseguire la diagnosi. Quest’ultima si basa esclusivamente sulla clinica, sui sintomi (che possono essere mimetizzati da molti altri fattori) su una approfondita anamnesi da eseguire in prima visita.

Come trattare il disturbo bipolare?

Tanti sostengono che siamo tutti bipolari e, filosoficamente, può essere vero ma dal punto di vista clinico non è così. Il disturbo bipolare c’è o non c’è. Può manifestarsi secondo un concetto di “spettro” ossia con manifestazioni “sottosoglia” il che significa manifestazioni attenuate di un disturbo che, in quanto tale, può passare inosservato ma crea disagio al paziente o viene osservato dalle persone intorno a lui.

Fino a un centinaio di anni fa, tante malattie, che oggi diagnostichiamo facilmente con esami del sangue o indagini diagnostiche, erano curate dal medico di famiglia: medico competente, con grande esperienza che salvava vite solo attraverso un esame attento del corpo e le chiacchierate con il paziente ed i familiari. In modo analogo, sicuramente più moderno e con molte più conoscenze, facciamo diagnosi di disturbo dello spettro bipolare. Vi sono studi promettenti tuttavia per il futuro.

Il disturbo bipolare si cura con i farmaci e, appena stabilizzato, vi si affianca (ogni volta che è possibile) la psicoterapia. Inoltre, utile sia per il paziente che per i familiari intraprendere dei percorsi di psicoeducazione, ossia educare circa la natura, la manifestazione, i fattori protettivi, i fattori precipitanti un episodio del disturbo e la gestione dello stesso, attraverso una serie di informazioni semplici ma rigorosamente scientifiche.

Psichiatria a Roma