Emicrania: sconfiggerla con la tossina botulinica

Pubblicato il: 19/04/2016 Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

L’emicrania è un disturbo che incide notevolmente sulla qualità della vita di moltissime persone. Il Dott. Prof. Lorenzo Pinessi, Psichiatra e Neurologo, direttore della Clinica Neurologica I e del Centro Cefalee - Università di Torino - Ospedale Molinette, ci spiega com’è possibile combattere il mal di testa con la tossina botulinica

 

 

1) Cos’è il mal di testa?

Il mal di testa, o cefalea, è di solito sintomo di una cosiddetta cefalea primaria: ci troviamo, quindi, non in presenza di lesioni cerebrali, ma di una disfunzione dei centri del cervello che regolano la soglia del dolore. Tra le cefalee primarie, la forma più frequente e importante è l’emicrania. A soffrirne in Italia è il 18% delle donne ed il 6% degli uomini.

 

2) Come si manifesta l’emicrania?

L’emicrania si manifesta con crisi dolorose più o meno severe, anche protratte, accompagnate spesso da vari disturbi (nausea, fotofobia, fonofobia, osmofobia, disequilibrio, talora vomito) e/o dall’aura (disturbi visivi, simili a lampi).

Il quadro clinico dell’emicrania è molto variabile da paziente a paziente e anche nel paziente stesso. Vi sono crisi lievi, moderate o molto severe. La loro comparsa può essere rara così come estremamente frequente (come nell’emicrania cronica, così definita quando le crisi superano i 15 giorni al mese).

 

3) Quali sono le cause del mal di testa?

La malattia emicranica è ereditaria (multigenica), con espressività e penetranza genica molto variabile. A scatenare le crisi concorrono diversi fattori (trigger): stress; ansia; alcuni alimenti quali i formaggi, il cioccolato e il vino; alterazioni del ritmo sonno-veglia; stile di vita sregolato, etc.

In casi più rari la cefalea può essere dovuta a malattie del cervello (tumori, stroke, malattie infettive etc.) o dell’intero organismo (ipertensione arteriosa, vasculiti, etc.), anche potenzialmente letali. In questi casi si tratta di cefalee secondarie o sintomatiche. La diagnosi differenziale è fondamentale.

 

4) Come si può guarire l’emicrania?

È opportuna una diagnosi corretta e, in molti casi, una terapia di prevenzione o profilassi con alcuni farmaci ben conosciuti dallo specialista. È altresì importante la correzione dello stile di vita e dell’alimentazione da parte del paziente. Vi sono farmaci anche per bloccare la crisi emicranica sul nascere (triptani, ovvero alcuni farmaci antinfiammatori). È ovvio che se ne sconsiglia l’abuso.

Una percentuale consistente di pazienti emicranici (20 %) sviluppa negli anni una forma cronica di malattia, con attacchi anche quotidiani e conseguente abuso di farmaci. Questa è una condizione che pregiudica pesantemente la qualità di vita e di lavoro del paziente.

Esistono varie opzioni farmacologiche e non per il trattamento della cefalea cronica. Tra queste, vi è la disintossicazione, o “svezzamento”, in centri specialistici e l’utilizzo di una terapia innovativa quale la tossina botulinica.

 

5) Come viene utilizzata la tossina botulinica nel trattamento per l’emicrania?

Viene iniettata, secondo precisi protocolli e in un’unica seduta, nei muscoli pericranici del collo e delle spalle, andando a bloccare parzialmente la trasmissione neuromuscolare. Il risultato è una netta riduzione del dolore e dell’eccessiva tensione muscolare caratteristica della cefalea cronica.

La sua efficacia persiste, per 5 o 6 mesi. È ben tollerata e può essere ripetuta. Non ho mai assistito ad effetti collaterali rilevanti ed i risultati sono soddisfacenti. Inoltre, non è richiesta alcuna preparazione, ma può essere utile una lieve terapia di profilassi concomitante.

Neurologia a Torino

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