Emorroidi: come riconoscerle e curarle

Emorroidi: come riconoscerle e curarle

Editato da: Carola Malatacca il 08/11/2022

L’infiammazione delle emorroidi rappresenta un disturbo molto frequente. In che modo le possiamo riconoscere e quali sono i migliori trattamenti?

In questo articolo, approfondiamo l’argomento con l’aiuto del Dott. Renato Pricolo, specialista in Chirurgia Generale

Cosa sono le emorroidi

Sebbene le emorroidi appaiano come delle dilatazioni di vasi venosi, vi è generale consenso sul fatto che dipendano da un prolasso selettivo di organismi di sostegno del retto, in corrispondenza di esse.

Altre teorie parlano di sfiancamento della parete venosa o di comunicazione delle vene con le arteriole rettali. Questi due sono considerati in molti casi cofattori.

Le emorroidi si suddividono in esterne e interne:

Le emorroidi esterne non danno patologia oltre che per la loro trombosi, la quale si presenta come un pallino duro in prospicienza dell’ano, dolente e che compare all’improvviso. È curabile con una piccola incisione in anestesia locale.

Le emorroidi interne sono, invece, quelle che danno una sintomatologia più seria. Si dividono in gradi:

  • I grado - le emorroidi non sono visibili se non attraverso l’anoscopia;
  • II grado - le emorroidi che prolassano durante la defecazione e si riducono spontaneamente;
  • III grado - le emorroidi fuoriescono al momento della defecazione e rientrano solo se riposizionate manualmente;
  • IV grado - le emorroidi che rimangono costantemente al di fuori dell’ano.

Quali sono i sintomi

Tra i principali sintomi con cui si manifestano le emorroidi troviamo:

  • Emorragia di sangue arteriolare con o dopo le feci, sintomo che va debitamente valutato per una distinzione da malattie infiammatorie dell’intestino o da cancro colo-rettale;
  • Prolasso delle emorroidi, localizzato o circonferenziale;
  • Trombosi emorroidaria interna (semplice e non) o esteriorizzata. Questa è fonte di dolore anale intenso, edema importante o di aree nerastre di necrosi.

Le principali cause delle emorroidi

Esistono cause predisponenti come l’ereditarietà, la familiarità e la costituzione o fattori scatenanti come l’alimentazione (troppo povera di scorie, ricca di cibi irritanti come alcool, spezie, crostacei etc.), l’alvo stitico o diarroico, la posizione assunta abitualmente (ad esempio per lavori sedentari o si assumono posizioni assise o in stazione eretta per lungo tempo), alcuni sport (ciclismo, sollevamento pesi, equitazione etc.) e fattori endocrini (assunzione di ormoni, ovulazione, mestruazioni).

Trattamento

Il trattamento medico riguarda le emorroidi interne emorragiche o prolassate acutamente e consiste in:

  • Igiene locale con detergenti neutri e grassi, sapone neutro o creme detergenti;
  • Igiene alimentare e lotta alla sedentarietà;
  • Regolarizzazione del transito in caso di diarrea o stipsi;
  • Molteplici vasculotropi ad alte dosi;
  • Topici emorroidari in pomata evitando gli anestetici locali, i cortisonici e gli antibiotici.

La cura della malattia emorroidaria avanzata o complicata si è sempre trattata con l’exeresi chirurgica (intervento di Milligan-Morgan) che ha determinato sequele dolorose per lungo tempo e complicanze quali stenosi e, talora, incontinenza. Da qualche tempo sono comparse altre tecniche chirurgiche che soddisfano la completezza dell'intervento e riducono drasticamente il dolore post-operatorio e le complicanze: la mucoprolassectomia, la dearterializzazione e l’emorroidopessi THD.

La mucoprolassectomia si riserva quando alle emorroidi è associato anche un lieve prolasso mucoso interno. La dearterializzazione è invece l'intervento di scelta nel caso di emorroidi di II e III grado e, talvolta, anche per quelle di IV.

Per le emorroidi di II e III grado è possibile anche effettuare un trattamento ambulatoriale che consiste nella legatura con elastico delle stesse. È un trattamento sicuro e indolore che consiste nell’introduzione di un anoscopio e nell’aspirazione dell’emorroide che viene legata alla base con un elastico, causandone la chiusura dei vasi e facendola andare in necrosi e, di conseguenza, cadere nel giro di una settimana. L'unico fastidio è una sensazione di corpo estraneo nell'ano. Talora, può essere presente un lieve dolore ben controllato da comuni analgesici.

Le emorroidi di piccole dimensioni, residue o recidive possono essere trattate tramite scleroterapia che consiste nell'iniettare dentro le emorroidi una sostanza che le fa sgonfiare e scomparire.

Chirurgia Generale a Milano