Scopri come riconoscere i segnali di allarme di questa patologia cronica che colpisce milioni di donne in tutto il mondo.
Cos’è l’endometriosi e chi colpisce
L’endometriosi è una patologia ginecologica cronica che interessa circa il 10% delle donne in età fertile a livello globale. Si caratterizza per la presenza di tessuto simile all’endometrio al di fuori dell’utero, provocando infiammazione cronica, dolore pelvico e, in molti casi, infertilità.
Lone Hummelshoj, amministratore delegato della Fondazione Mondiale per la Ricerca sull’Endometriosi, sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce per ridurre le conseguenze a lungo termine e migliorare la qualità della vita delle pazienti.
Sintomi principali dell’endometriosi: attenzione ai campanelli di allarme
I sintomi dell’endometriosi sono spesso aspecifici e possono variare da una paziente all’altra. Tuttavia, i segnali più comuni includono:
- Dolore pelvico cronico, soprattutto durante il ciclo mestruale.
- Dismenorrea (dolori mestruali intensi).
- Dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali).
- Dolore alla defecazione o alla minzione, soprattutto in coincidenza con il ciclo.
- Sintomi gastrointestinali e urinari ciclici.
Questi sintomi possono presentarsi anche in adolescenza. È essenziale che medici e genitori prestino attenzione a queste manifestazioni, anche nelle ragazze sotto i 17 anni.
Perché la diagnosi di endometriosi è così complessa
La diagnosi dell’endometriosi è spesso ritardata a causa della mancanza di biomarcatori specifici e dell’aspecificità dei sintomi. In media, una paziente consulta almeno tre specialisti prima di ottenere una diagnosi corretta. Le tecniche diagnostiche attualmente utilizzate includono:
- Ecografia e risonanza magnetica, che però non sempre forniscono risultati chiari.
- Laparoscopia, il metodo più affidabile, che consente anche di confermare la diagnosi tramite esame istologico. Tuttavia, si tratta di una tecnica invasiva.
Le forme di endometriosi
L’endometriosi può manifestarsi in diverse forme:
- Endometriosi peritoneale superficiale: rappresenta l’80% dei casi.
- Endometriosi ovarica: coinvolge le ovaie.
- Endometriosi profonda: colpisce i tessuti profondi, incluso l’intestino.
Un caso particolare è l’endometriosi intestinale, che interessa soprattutto la zona rettosigmoidea, causando ulteriori sintomi gastrointestinali.
Endometriosi e infertilità: un legame forte
L’infertilità è una delle conseguenze più comuni dell’endometriosi. La patologia può interferire con:
- L’infiammazione peritoneale, che altera l’ambiente riproduttivo.
- Le funzioni endocrine, influenzando negativamente l’ovulazione e la qualità degli ovociti.
- Le alterazioni anatomiche, come aderenze e cicatrici, che ostacolano il concepimento naturale.
Studi recenti dimostrano che le donne con endometriosi producono un numero inferiore di ovociti durante i trattamenti di fecondazione in vitro (FIV) rispetto a quelle con altre diagnosi di infertilità.
L’importanza di una diagnosi precoce: la chiave per una gestione efficace
Riconoscere i primi sintomi dell’endometriosi è fondamentale per avviare un trattamento tempestivo e personalizzato. Questo approccio può:
- Ridurre il rischio di dolore cronico debilitante.
- Migliorare le probabilità di concepimento naturale.
- Limitare le complicazioni a lungo termine, come l’infertilità e il disagio psicologico.