Endoscopia nasale: cosa c’è da sapere?
Poliposi nasale, sinusiti e deviazione del setto nasale sono alcune delle patologie che possono essere individuate con l’endoscopia nasale. Ce ne parla il Dott. Filippo Giovannetti, esperto in Chirurga Maxillo-Facciale a Roma
Quali strutture è possibile esaminare con l’endoscopia nasale?
Attraverso un’endoscopia nasale, che è un esame clinico mininvasivo ambulatoriale che si effettua senza alcun tipo di anestesia, si può esaminare l’apparato lacrimale e tutta la cavità nasale sia nel suo settore anteriore che posteriore.
Grazie all’endoscopio nasale, un tubicino ottico flessibile collegato ad una fonte di luce e ad un monitor, è possibile visualizzare varie strutture anatomiche quali:
- Turbinati inferiori e medi
- Setto nasale
- Osti dei seni mascellari, frontali e sfenoidali
Questo esame permette di accertare la presenza di lesioni e diagnosticare varie patologie che possono interessare i seni paranasali, quali:
- Sinusiti sia acute che croniche
- Stenosi della cavità nasale
- Polipi nasali
- Deviazione del setto nasale
- Epistassi
- Ipertrofia turbinati inferiori
- Tumori sia benigni che maligni che interessano le cavità nasali
Attraverso un’endoscopia nasale è possibile, inoltre, raggiungere il cavo rinofaringeo al fine di individuare la presenza di adeonoidi.
Quale preparazione è necessaria prima di eseguire una endoscopia nasale?
L’esame non prevede una particolare preparazione da parte del paziente. Si tratta di è una procedura indolore, generalmente ben tollerata sia dai bambini che dagli adulti. Qualora fosse necessario, si possono inserire dei piccoli cotonini nel naso, bagnati di decongestionante nasale, necessari per la riduzione del gonfiore delle mucose e permettere al medico un’esplorazione più semplice.