Epistassi: cosa fare se sanguina il naso?

Epistassi: cosa fare se sanguina il naso?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 27/02/2023

L’epistassi, o sanguinamento nasale, non è una malattia, ma un sintomo. Tutte le patologie locali del naso, dalla semplice rinite (raffreddore) alle neoplasie e del sistema emato-circolatorio, dall’ipertensione alle forme di deficit coagulativi alle neoplasie ematiche, possono essere causa di sanguinamento nasale anche se la causa più comune è in genere traumatica o dovuta alla cattiva gestione ed igiene del naso. Ne parla il Prof. Giulio Cesare Passali, esperto in Otorinolaringoiatria a Roma

Cause principali e fattori di rischio del sanguinamento del naso

In età infantile il traumatismo indotto dalle dita del bambino o da piccoli traumi nasali è spesso alla base di sanguinamentNasoi nasali, in età adulta spesso l’epistassi è legata ad una patologia sistemica o locale del naso così come frequente è la causa Iatrogena ovvero dovuta all’abuso di farmaci in particolare vasocostrittori nasali e, più raramente, corticosteroidei intranasali.

Per quanto detto è fondamentale non allarmarsi per la presenza di tale sintomo, ma non trascurarlo il monitoraggio della pressione arteriosa ed una visita specialistica ORL sono punti di partenza fondamentali per l’approccio a questa problematica.

Da non trascurare poi, soprattutto da parte dei medici curanti, è la possibilità di una forma patologica che prende il nome di HHT (acronimo inglese per Teleangectsia Emorragica Ereditaria) conosciuta anche come Sindrome di Rendu-Osler-Weber. Questa patologia genetica a trasmissione autosomica dominante è caratterizzata da malformazioni del circolo capillare con teleangectasie e malformazioni artero-venose sia a livello mucosale e cutaneo, ma anche a livello di vari organi (in particolare polmoni, cervello e fegato) con un maggiore rischio di rottura e dunque di sanguinamento. Le epistassi in questa patologia sono molto frequenti e la diagnosi può essere posta clinicamente e successivamente confermata tramite test genetico.

La presenza di epistassi recidivanti e frequenti con una famigliarità per le stesse (un parente diretto quale madre, padre, fratello o nonni) pongono il sospetto per la presenza di tale patologia se si associa poi la presenza di teleangectasie anche a livello cutaneo o di un organo interno la diagnosi diviene altamente probabile o certa.

Che cosa bisogna fare se il fenomeno si verifica frequentemente?

Il sintomo epistassi non deve generare terrore nei pazienti soprattutto se la gestione risulta possibile: si ricorda di non portare mai il capo in dietro, ma fletterlo in avanti (si evita così di ingoiare sangue) di mantenersi seduti e non sdraiarsi e di esercitare pressione sulle due narici con le dita “pinzando” il naso per una decina di minuti anche utilizzando una pomata emostatica, se presente in casa, per almeno 10 minuti. Qualora quando descritto non bastasse e l’epistassi si protraesse per più di 15-20 minuti in condizioni di normale pressione arteriosa diviene imperativo recarsi presso il pronto soccorso più prossimo. La valutazione specialistica è infine essenziale in caso di episodi gestibili recidivanti o dopo un episodio violento che ha portato al ricorso al PS.

Otorinolaringoiatria a Roma