Ernie nella donna: parliamo dell’ernia crurale

Ernie nella donna: parliamo dell’ernia crurale

Editato da: Serena Silvia Ponso il 08/02/2023

Tra le ernie, quelle più frequenti nel sesso femminile sono le ernie crurali; queste trovano spazio e fuoriescono dall’addome attraverso la guaina esterna dei vasi femorali. Il sacco erniario in questi casi si esteriorizza attraverso l’anello crurale medialmente alla vena femorale, al confine tra addome e coscia

Sintomatologia dell’ernia crurale

Il campanello d’allarme è la comparsa di dolore ai quadranti addominali inferiori, tra la regione inguinale, il pube e la radice della coscia. Quasi sempre si presuppone che questo malessere sia dovuto alla comparsa di un’ernia in tale zona, che può essere accompagnata da:

  1. Comparsa di un piccolo rigonfiamento all’inguine, che può aumentare di dimensione e che può scomparire in posizione sdraiata;
  2. Fastidio o dolore dovuto alla tensione durante il sollevamento di pesi o l’esercizio fisico, che migliora a riposo;
  3. Senso di debolezza o di pressione all’inguine;
  4. Bruciore, gorgoglii o dolore da rigonfiamento.

Come fare una diagnosi di ernia crurale?

Il chirurgo deve visitare il paziente e, se lo riterrà opportuno, gli chiederà un approfondimento diagnostico con un’ecografia dei tessuti molli.

 

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Come si cura l'ernia crurale?

L'unica possibilità di trattamento definitivo di un'ernia inguinale o crurale è un intervento chirurgico, che ha lo scopo di riposizionare i visceri erniati e rafforzare la parete inguino-crurale per impedirne la recidiva.

Che fare in caso di complicanza dell’ernia crurale?

La principale complicanza di un’ernia crurale è il rischio di strozzamento, che è dieci volte maggiore in queste ernie rispetto a quelle inguinali. L’ernia strozzata è un’urgenza chirurgica, e il suo trattamento comporta un primo tempo viscerale che consiste nella liberazione dell’intestino strozzato, nell’apprezzarne la vitalità e nell’eventuale sua resezione. Il tempo della riparazione parietale consiste abitualmente nella riparazione con protesi della parete inguino-crurale.

 

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