Età fertile e sessualità: cosa succede?

Età fertile e sessualità: cosa succede?

Editato da: Sharon Campolongo il 11/05/2023

L’età fertile inizia nel periodo adolescenziale: nella femmina comincia verso i 10/12 anni con il primo ciclo, la venuta del menarca; anche nel maschio si presenta nello stesso periodo e spesso si accorge della maturazione con le prime eiaculazioni notturne oppure con le prime masturbazioni. Non passa giorno in cui, sia sui quotidiani sia sulle riviste settimanali o mensili, si evidenzia la difficoltà dei giovani e meno giovani uomini ad avere dei rapporti sessuali soddisfacenti, tutti cercano di dare risposte, ma pochi si soffermano sul vero problema. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo

Quanto influisce la psicologia nella sessualità di un uomo fertile?

La crisi del maschio, in campo sessuale, non è una scoperta odierna, ma una realtà che proviene da molto lontano, in altre parole da quando la donna si è resa conto che ruolo ricopre all’interno della coppia.

Infatti, in passato la donna era sottomessa e doveva obbligatoriamente soddisfare e sottostare ai desideri dell’uomo dimenticandosi dei propri; invece, oggi, non solo non accetta più certe imposizioni, ma, giustamente, desidera anche condividere, comunicare, essere complice con il proprio partner per poi fondersi in un rapporto d’amore e non di sesso.  Proprio in questo caso, il maschio, frettoloso e poco attento ai bisogni della donna, si trova spiazzato e le conseguenze psicologiche e comportamentali sono: l’impotenza o l’eiaculazione precoce, quest’ultimo è divenuto un disturbo molto diffuso di cui poco se ne parla, che conseguentemente, i due, producono l’insorgenza dell’ansia.

una coppia stesa nel letto che si abbracciano e si baciano

Le difficoltà erettili sono da attribuire per lo più all’ansia per la preoccupazione circa la propria prestazione sessuale, per il desiderio di fare bella figura con la partner e per le dimensioni del proprio pene.

È chiaro che lo stress e le preoccupazioni etico-sociali-economiche hanno la loro importanza per la serenità e tranquillità, ma il vero problema è dovuto alla presenza di pensieri ansiogeni di vario tipo, poiché impediscono l’attenzione verso le sensazioni indotte dalle stimolazioni esterne (tattili, visive, uditive, olfattive e gustative) e bloccano l’elaborazione di fantasie sessuali piacevoli.

Cosa fare in caso di disturbi sessuali?

Il problema non si risolve prescrivendo solo i farmaci attinenti all’impotenza, che sono solo un pronto soccorso per l’immediato, ma occorre iniziare ad insegnare ed educare tutti i giovani, ad apprezzare la sessualità non come un tabù, una dimostrazione della mascolinità, ma come coinvolgimento emozionale, sensitivo, affettivo che sono gli elementi dell’amore.

La crisi sessuale e i disturbi della coppia sono da attribuire anche alla donna, poiché può subentrare il disturbo del desiderio se nella coppia esistono problematiche di incomprensione di attrazione di complicità.

La nascita di un figlio può creare disagi in mancanza di una maturità di entrambi i coniugi, dato che spesso si dimenticano di farsi coccole e carezze, facendo subentrare disturbi del dolore vaginale come la dispareunia.

Per risolvere questi disturbi, dopo aver consultato sia Ginecologo, Urologo e/o Andrologo, in mancanza di problematiche fisiologiche occorre consultare il Sessuologo Clinico con terapie appropriate al disturbo denunciato.

I disturbi sessuali sia maschili che nella stragrande maggioranza risultano essere di origine psicologica. Per questa ragione, il sessuologo deve conoscere ed essere preparato in Psicoterapia.

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