La fibrillazione atriale (FA) è uno dei disturbi del ritmo cardiaco più comuni, caratterizzato da un battito cardiaco irregolare e spesso rapido. Con questo articolo la Dott.ssa Antonella Ciccarone ci offre una panoramica chiara e comprensibile della fibrillazione atriale, delle sue tipologie, delle terapie disponibili e delle principali considerazioni da fare per gestire al meglio questa condizione.
Cos'è la fibrillazione atriale?
La fibrillazione atriale si manifesta quando il ritmo cardiaco è irregolare e ha origine negli atri, le camere superiori del cuore. Durante un episodio di fibrillazione atriale gli atri non si contraggono in maniera coordinata ma "fibrillano", ovvero si contraggono in modo rapido e disordinato. Questo può causare un rallentamento del flusso sanguigno e, in alcuni casi, la formazione di coaguli che possono portare a complicanze gravi come l'ictus.
Quante tipologie di fibrillazione atriale esistono?
Esistono tre principali forme di fibrillazione atriale:
- Parossistica: episodi che insorgono improvvisamente e possono durare da pochi minuti a ore, risolvendosi spontaneamente.
- Persistente: episodi che durano più a lungo e non si risolvono da soli, richiedendo un trattamento specifico.
- Permanente: la condizione è cronica e non si risolve, richiedendo una gestione a lungo termine.
Chi è a rischio?
La fibrillazione atriale colpisce principalmente le persone che caratterizzate da una o più delle seguenti caratteristiche:
Quali sono le complicanze?
La fibrillazione atriale è la causa più comune di ictus ischemico, una condizione che può avere conseguenze devastanti, come disabilità permanente o morte. La probabilità di sviluppare un ictus aumenta in presenza di fibrillazione atriale, soprattutto se non trattata adeguatamente.
Terapie disponibili
Le terapie per la fibrillazione atriale si concentrano su due obiettivi principali: controllo del ritmo cardiaco e prevenzione delle complicanze tromboemboliche, come l'ictus.
Per ripristinare o mantenere un ritmo cardiaco regolare si possono utilizzare:
- Farmaci antiaritmici: Utilizzati per controllare la frequenza cardiaca e prevenire recidive.
- Cardioversione: Una procedura medica che utilizza scosse elettriche per ripristinare un ritmo cardiaco normale.
- Ablazione transcatetere: Un intervento che distrugge piccole aree del cuore che causano l'anomalia del ritmo.
Per prevenire il rischio di ictus, invece, di solito si impiegano anticoagulanti, che possono essere DOAC (anticoagulanti orali diretti) o AVK (antagonisti della vitamina K) e vengono utilizzati per prevenire la formazione di coaguli. I DOAC sono preferiti per la loro efficacia e minor necessità di monitoraggio rispetto agli AVK, mentre questi ultimi sono indicati restano in alcuni pazienti, come quelli con valvole cardiache artificiali.
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Considerazioni finali
La gestione della fibrillazione atriale richiede un approccio personalizzato, tenendo conto delle condizioni cliniche del paziente e del rischio di complicanze. La scelta del trattamento deve essere discussa con il Cardiologo, che valuterà le opzioni più adatte in base al profilo di rischio e alle preferenze del paziente.
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