La scrittura riflette fedelmente lo stato cognitivo di una persona, e il suo deterioramento può essere un segnale di declino mentale. Questo principio ha portato allo sviluppo del COGITAT Score, uno strumento innovativo che permette di prevedere lo stato cognitivo di un individuo analizzando la sua grafia. Questo metodo può essere particolarmente utile sia in ambito clinico che forense, ad esempio nella valutazione della validità di testamenti contestati.
Uno Studio Innovativo
Un team di ricercatori italiani ha condotto uno studio su pazienti sottoposti a valutazione per deterioramento cognitivo presso l'Università di Genova. Agli stessi pazienti è stato chiesto di scrivere un breve testo a mano, e sono stati sottoposti al Mini Mental State Examination (MMSE), uno dei test più usati per misurare la funzionalità cognitiva.
L'analisi ha identificato specifici parametri della scrittura correlati al deterioramento cognitivo, come il numero di parole scritte, la percentuale di errori grammaticali e ortografici, e l'orientamento spaziale del testo. Questi parametri sono stati combinati in un unico punteggio, il COGITAT Score, che permette di predire con elevata precisione lo stato cognitivo di un individuo.
Risultati e Implicazioni
Lo studio ha dimostrato che il COGITAT Score è un indicatore affidabile del declino cognitivo. L'analisi ha identificato due soglie di punteggio: un valore basso indica una probabilità molto alta di normale funzionalità cognitiva, mentre un valore elevato suggerisce con elevata probabilità la presenza di un deficit cognitivo. Tuttavia, per alcuni punteggi intermedi, l'interpretazione rimane incerta e richiede ulteriori valutazioni.
L'importanza del COGITAT Score si estende anche al campo forense. Nelle dispute testamentarie, dove spesso è difficile stabilire lo stato mentale del testatore al momento della scrittura del testamento, l'analisi della grafia può offrire un'indicazione obiettiva del suo stato cognitivo.
Conclusioni
Il COGITAT Score rappresenta un passo avanti nell'analisi della scrittura come indicatore del declino cognitivo. La sua validità scientifica è supportata da un solido modello statistico e da un'elevata accuratezza predittiva. Sebbene ulteriori studi siano necessari per perfezionare l'uso di questo strumento, il suo potenziale in ambito clinico e forense è significativo. Questo approccio potrebbe diventare un valido supporto nella diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative e nella valutazione postuma della capacità mentale di un individuo.