Impianti protesici falliti: cosa fare?

Pubblicato il: 16/11/2022 Editato da: Sharon Campolongo il 16/11/2022

Si ricorre alla Chirurgia di Revisione delle Protesi di Anca e Ginocchio quando è necessario sostituire gli impianti protesici falliti. Ma quando si parla di protesi fallite e che cosa si consiglia di fare? Scopriamolo insieme al Dott. Francesco Pastore, specialista in Ortopedia e Traumatologia

Quali sono le cause degli impianti protesici falliti?

Generalmente, il fallimento di un impianto di protesi di anca o di ginocchio è dovuto a due fattori:

  • Mobilizzazione asettica in assenza di infezione: si tratta della causa più frequente, poiché causata dalla mancanza di allineamento e della fissazione corretta delle componenti, determinando una forte instabilità dell’impianto stesso e di una precoce usura dei materiali protesici;
  • Mobilizzazione settica con presenza di infezione: è una complicazione molto temuta, poiché è dovuta a una contaminazione nella sala operatoria, a una mala gestione della ferita oppure alla presenza di patologie come diabete, obesità ed artrite reumatoide.

Come si manifestano?

La sintomatologia di un paziente con mobilizzazione di protesi di anca o ginocchio include:

  • Dolore intensoragazzo che fa riabilitazione
  • Impotenza funzionale
  • Difficoltà a deambulare
  • Febbre
  • Rossore
  • Fistole
  • Deiscenza della ferita

Come si diagnosticano?

Per eseguire la diagnosi di una protesi che ha bisogno di revisione, si ricorre a:

  • Radiodiagnostica tradizionale, ossia TC-Risonanza Magnetica con protocollo MARS e ago aspirato eco guidato;
  • Analisi del liquido sinoviale.

Come si esegue l’intervento di revisione di protesi fallite?

Si tratta di un intervento abbastanza complesso che deve essere eseguito da specialisti altamente qualificati e in centri d’eccellenza.

Infatti, in presenza di infezione, bisognerà realizzare due interventi:

  • Rimozione della protesi con conseguente posizionamento di spaziatori antibiotati;
  • Rimozione degli spaziatori antibiotati con conseguente posizionamento delle protesi di revisione definitiva.

Com’è il recupero post-operatorio?

Generalmente, il paziente incomincia la terapia di riabilitazione subito dopo l’intervento, potendo così iniziare a camminare la mattina successiva.

Il ricovero è di 4-5 giorni e, successivamente, il paziente passerà quasi un mese in un Centro di Riabilitazione specializzato.

Ortopedia e Traumatologia a Acquaviva delle Fonti

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