Importanza ed evoluzione della CEUS nelle malattie nefrologiche

Importanza ed evoluzione della CEUS nelle malattie nefrologiche

Editato da: Sharon Campolongo il 17/02/2022

Grazie all’intervento del Dott. Antonio De Fiores, specialista in Radiologia, approfondiremo il tema dell’utilizzo della CEUS nelle malattie nefrologiche

A che cosa ci riferiamo con il termine CEUS?

Con il termine CEUS (Contrast-Enhanced Ultrasound) ci riferiamo all’ecografia con contrasto, ossia quella metodica ecografica che ci permette di esaminare la microcircolazione dei parenchimi o di una lesione focale.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della CEUS?

Il mezzo di contrasto (mdc) disponibile attualmente in Italia è il SonoVue, il quale è costituito da microbolle gassose contenente esafluoruro di sodio, pertanto ben tollerato ed eliminabile attraverso le vie respiratorie. Tuttavia, la limitazione è che l’mdc agisce in maniera mirata a livello di una struttura anatomica, per cui, nel caso di uno studio multiorgano, bisogna considerare i diversi tempi di impregnazione dell’organo. Pertanto è da considerare come complemento o alternativa ad altri mezzi di contrasto convenzionali del passato.

Inoltre, è interessante il fatto che possa essere iniettato in pazienti con insufficienza renale acuta o cronica (compreso i dializzati). Infatti, risulta essere un indubbio vantaggio per la CEUS rispetto alle metodiche TC o RMN, soprattutto dopo che è emerso il problema della fibrosi nefrologica dovuta al mdc per RMN.

Il problema nasce quando devono essere studiati i reni contemporaneamente, quindi si hanno due opzioni di scelta:

  • Frazionare il volume del mdc in due iniezioni separate di almeno cinque minuti;ragazza con dolore ai reni
  • Passare da un rene all’altro nel corso di una singola iniezione.

Nella fase iniziale (40-50 sec.) si ha un’intensa opacizzazione della corticale, cui segue un riempimento graduale delle piramidi midollari con omogenea opacizzazione del parenchima. Nella fase tardiva il rene diventa rapidamente ipoecogeno se confrontato con il parenchima degli altri organi adiacenti.

Quando ricorrere alla CEUS?

Bisogna ricorrere alla CEUS sicuramente nello studio dei pseudotumori (varianti anatomiche, come il rene a dromedario, e l’ipertrofia delle colonne di Bertin), oppure delle cisti complesse (studio di impregnazione delle pareti, dei setti e degli eventuali aggetti solidi e calcificazioni).

Altri ambiti di studio sono i tumori solidi, gli infarti renali, le fratture post-traumatiche del rene, le pielonefriti acute e croniche, il rene neonatale e il rene trapiantato.

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