Iniezioni Intrarticolari: tutto quello che devi sapere

Pubblicato il: 25/08/2023 Editato da: Veronica Renzi il 25/08/2023

Le infiltrazioni intrarticolari di vari farmaci, tra cui anestetici locali, corticosteroidi, acido ialuronico e ossigeno-ozono, sono diventate un importante baluardo nella riduzione del dolore per quei pazienti in cui i metodi tradizionali, come l'assunzione di farmaci e la fisioterapia, non hanno conseguito un successo pieno. Questo trattamento versatile può essere applicato a tutte le articolazioni, dai piccoli giunti delle dita alle più grandi e complesse come il ginocchio e l'anca.

L'impiego di queste iniezioni intrarticolari rappresenta un trattamento efficace per diverse patologie reumatiche degenerative e infiammatorie, tra cui l'artrite e l'artrosi. Queste iniezioni permettono di rilasciare il principio attivo direttamente nel punto "infiammato", che potrebbe essere la cavità articolare, una borsa o la guaina tendinea. A parlarcene in questo articolo è il Dott. Marco La Grua, esperto in Terapia del dolore

Quali farmaci vengono utilizzati per le infiltrazioni articolari?

I corticosteroidi e l'acido ialuronico sono i principali candidati per le iniezioni intrarticolari. I corticosteroidi offrono un'efficacia antinfiammatoria locale, minimizzando così gli effetti collaterali derivanti dall'utilizzo per altre vie, come l'assunzione orale o intramuscolare. Certi farmaci permettono un rilascio lento del principio attivo nella zona infiammata, riducendo il numero di iniezioni necessarie nel tempo. Le patologie infiammatorie, come l'artrite o la tenosinovite, sono le più comuni candidati per il trattamento con corticosteroidi per infiltrazione.

In contrasto, l'acido ialuronico (o viscosupplementazione) agisce in modi diversi. Principalmente funziona come "cuscinetto meccanico", supplementando il liquido sinoviale normalmente presente nell'articolazione e facilitando lo scorrimento delle cartilagini e delle articolazioni. Oltre a questo effetto puramente meccanico, l'acido ialuronico possiede proprietà analgesiche e antinfiammatorie.

L'ossigeno ozono può anche essere somministrato all'interno delle articolazioni dolenti, dove agisce riducendo l'infiammazione e quindi il dolore. Risultati ottimi si ottengono specialmente nell'artrosi del ginocchio, anche in quei casi dove l'acido ialuronico non ha dato evidente miglioramento.

L'uso dell'ecografia per una maggiore precisione

Per evitare complicazioni, l'iniezione intrarticolare deve essere eseguita da professionisti esperti. Il rischio principale riguarda l'iniezione del farmaco fuori dalla sede desiderata o effetti avversi legati a misure di asepsi inadeguate. L'uso dell'ecografia durante l'esecuzione della procedura permette di monitorare la precisione dell'infiltrazione, trattando in modo più efficace e sicuro non solo il dolore derivante dalle articolazioni (anca, spalla, ginocchio, ecc.) e tendini, ma anche tutte le patologie dolorose provocate da problemi della colonna vertebrale (lombalgia, sciatica da ernia discale o da artrosi, cervicoalgie).

In cosa consiste la procedura?

La procedura delle infiltrazioni deve essere svolta in un ambiente idoneo utilizzando materiale sterile e monouso, seguendo rigorosamente le norme di sterilità. Il paziente viene posizionato sul lettino in un modo che permetta al medico di avere una visione chiara del punto da infiltrare. In seguito, viene eseguita un'ecografia di controllo per identificare il punto da trattare e si procede con la disinfezione della zona dell'infiltrazione. Dopo una prima iniezione di anestetico locale, si procede all'infiltrazione vera e propria, controllando l'esatta posizione dell'ago in ogni momento con l'uso dell'ecografo.

Preparazione alle infiltrazioni articolari

È opportuno che il paziente si presenti accompagnato, specialmente per infiltrazioni vertebrali. In ogni caso, sarà il medico specialista a decidere se il tipo di procedura può consentire al paziente di lasciare l'ambulatorio da solo in completa sicurezza. Per ridurre il rischio di sanguinamenti ed ematomi, si consiglia al paziente di interrompere eventuali terapie anticoagulanti una settimana o più prima della procedura. Il medico valuterà la necessità di sospendere tali farmaci e la loro eventuale sostituzione.

Terapia del dolore a Pistoia

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