Intervento chirurgico per le emorroidi: scopri quello più adatto al tuo caso!

Autore: Dott. Paolo Veronesi
Pubblicato: | Aggiornato: 27/06/2023
Editor: Alice Cattelan

Le emorroidi sono una condizione comune che colpisce molte persone in tutto il mondo. Mentre molti casi possono essere gestiti con trattamenti non invasivi, in alcuni casi l'intervento chirurgico può essere necessario per ottenere un sollievo duraturo. In questo articolo insieme al Dott. Paolo Veronesi, specialista in Chirurgia Generale, esploreremo i diversi tipi di intervento chirurgico per le emorroidi

Legatura elastica (procedura ambulatoriale)

La procedura si esegue per emorroidi di I e II grado. Consiste nell’inserimento di un piccolo anello elastico alla base dell’emorroide, impedendo il flusso sanguigno. L’emorroide e l’elastico cadono spontaneamente in alcuni giorni e la ferita guarisce in 1-2 settimane. Può provocare un lieve disagio e sanguinamento.

Intervento chirurgico di asportazione secondo Milligan-Morgan

La rimozione chirurgica è il metodo migliore per la rimozione permanente delle emorroidi. Si esegue in anestesia generale o spinale, può richiedere il ricovero di una notte e un periodo di inattività di circa 2-3 settimane.

Si rende necessaria quando:

  1. le trombosi nelle emorroidi esterne si ripetono;
  2. la legatura elastica fallisce nel trattare le emorroidi interne;
  3. le emorroidi prolassate non possono più essere ridotte;
  4. sussiste un sanguinamento persistente.

Vantaggi:

  • rimuove l’eccesso di tessuto che causa l’emorragia e il prolasso. Quindi presenta meno recidive rispetto alle altre metodiche.

Svantaggi:

  • dolore locale
  • ferite aperte
  • sanguinamento
  • mucorrea (perdita di muco assieme alle feci) per circa 2-3 settimane
  • sanguinamento a distanza di una settima per caduta dell’escara interna

Intervento chirurgico di emorroidectomia e mucopessi con suturatrice circolare PPH

La procedura si esegue per emorroidi di II e III grado.

Consiste nell’asportazione di un cilindro di mucosa del canale anale e successiva sutura della stessa con serie di agraffes. Questo determina l’asportazione dei gavoccioli emorroidari interni ed un riposizionamento verso l’alto dei cuscinetti emorroidari, con un’interruzione delle arterie afferenti alle emorroidi.

Vantaggi:

  • conservazione della cute del bordo anale e della sua sensibilità
  • riduzione del dolore postoperatorio

Svantaggi:

  • aumento della recidiva
  • sanguinamento a distanza di una settimana
  • graffette interne persistenti
  • aumentato rischio di infezioni e di ematomi di parete

 Intervento chirurgico di dearterializzazione emorroidaria + mucopessia

La procedura si esegue per emorroidi II e III grado sanguinanti.

Consiste nella legatura dei vasi arteriosi che afferiscono ai cuscinetti emorroidari, a cui si aggiunge una pessia della mucosa (sutura a fisarmonica della mucosa anale debordante).

Vantaggi:

  • minor dolore nel post-operatorio
  • minor proctorragia

Svantaggi:

  • tenesmo (sensazione di bisogno di defecare)
  • recidiva

Dott. Paolo Veronesi
Colonproctologia

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