Ipovisione: cause, diagnosi e riabilitazione visiva

Pubblicato il: 13/06/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 13/06/2025

L’ipovisione è una condizione oculare caratterizzata da una significativa riduzione della capacità visiva, non correggibile con occhiali, lenti a contatto, interventi chirurgici o terapie mediche convenzionali. Si tratta di una condizione permanente che può compromettere l’autonomia e la qualità della vita. In Italia, con l'invecchiamento della popolazione, l’ipovisione è un problema crescente, che richiede attenzione e approcci terapeutici personalizzati. Approfondiamo l’argomento con la Dott.ssa Emanuela Tedeschi, Oculista a Roma e Civitavecchia.

Quali sono le principali cause dell’ipovisione?

Le cause dell’ipovisione sono molteplici. Tra le più frequenti rientrano:

  • Degenerazione maculare legata all’età (DMLE): principale causa di ipovisione negli anziani, che riduce la capacità visiva centrale
  • Glaucoma responsabile di una progressiva perdita del campo visivo.
  • Retinopatia diabetica: complicanza del diabete che danneggia la retina sia centrale che periferica, presente soprattutto in persone ancora attive lavorativamente
  • Distrofie retiniche ereditarie: condizioni meno comuni, ma comunque rilevanti che compromettono la visione centrale e/o periferica in soggetti giovani
  • Patologie congenite: presenti fin dalla nascita, come albinismo, nistagmo, acromatopsia.

È importante sottolineare che l’ipovisione non coincide con la cecità totale: molte persone conservano una parte del loro residuo visivo, che può e deve essere valorizzato.

Come si diagnostica l’ipovisione?

La diagnosi di ipovisione viene effettuata da un oculista attraverso una valutazione completa della funzionalità visiva. Si considerano diversi parametri, tra cui:

  • Acuità visiva che deve essere inferiore a 3/10 anche con correzione
  • Campo visivo che deve essere inferiore a 60% in visione binoculare
  • Acuità visiva da vicino
  • Sensibilità al contrasto
  • Abbagliamento
  • Visione binoculare
  • Stabilità della fissazione
  • Senso cromatico
  • Valutazione delle difficoltà visive, sociali, lavorative e di svolgimento delle attività di vita quotidiana riferite dal paziente


Questi dati permettono di determinare il grado di ipovisione e creare un percorso personalizzato di riabilitazione visiva condiviso con il paziente

Quali sono le soluzioni disponibili?

L’ipovisione è una condizione di disabilità gestibile. Il percorso più efficace include:

1. Riabilitazione visiva

Si tratta di un insieme di tecniche e esercizi mirati a utilizzare al meglio la visione residua. Viene condotta da ortottisti specializzati in collaborazione con l’oculista.

2. Utilizzo di ausili ottici e tecnologici

I miglioramenti ottenuti con la riabilitazione visiva vengono amplificati da alcuni strumenti ingrandenti quali

  • Lenti di ingrandimento
  • Sistemi ipercorrettivi
  • Sistemi telescopici.
  • Sistemi elettronici portatili e da tavolo. ( videoingranditori, software per pc e smartphone))
  • App e software vocali.

3. Supporto psicologico e sociale

L’ipovisione può generare uno stato depressivo con isolamento e perdita di autostima. Il sostegno psicologico è fondamentale per comprendere che non si perde il proprio valore come persona anche se la capacità visiva è diminuita, pur riconoscendo che le difficoltà visive impattano praticamente su tutti gli aspetti della vita personale (svolgimento delle attività casalinghe, mobilità autonoma, attività lavorativa, attività ludica, vita sociale).

Quando rivolgersi all’oculista?

 La prevenzione è l’arma più efficace: controlli regolari annuali sono fondamentali. Ovviamente è indispensabile consultare un oculista non appena si notino difficoltà visive di recente comparsa. Intervenire precocemente può rallentare la progressione e permettere un accesso tempestivo alla riabilitazione.

Conclusioni

L’ipovisione non è sinonimo di fine della vita autonoma. Con una diagnosi precoce, ausili appropriati e un programma di riabilitazione visiva, è possibile mantenere una buona qualità di vita. L’oculista ha un ruolo centrale nel riconoscere questa condizione e guidare il paziente verso le soluzioni più adatte.

Oculistica a Roma

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