La Dott.ssa Micol Ester Alkabes, specialista in Oculistica, ci ha fornito una descrizione chiara dell’intervento di cataratta
La soluzione chirurgica: come funziona
Una cataratta “iniziale” potrebbe non causare alcun problema evidente. Il tasso di influenza sulla capacità visiva varia considerevolmente da persona a persona. Tuttavia, la maggior parte delle persone sceglie di sottoporsi ad intervento di cataratta quando questa inizia a compromettere la normale attività quotidiana. Ad esempio, quando si hanno problemi a leggere il giornale, guardare la TV, guidare, cucinare o cucire. In presenza di un certo grado di sintomatologia soggettiva, si raccomandano sempre controlli oculistici in modo che lo Specialista possa valutare lo stadio della cataratta e, insieme al paziente, considerare o meno la necessità di un intervento.
Al momento non esistono medicinali o colliri che siano in grado di curare la cataratta e la chirurgia è l’unico modo per la cura definitiva di questa patologia. In Italia se eseguono circa 500.000 interventi l’anno con grande successo e soddisfazione per la maggior parte dei pazienti.
Va comunque sottolineato che, sebbene l’intervento possa svolgersi “a regola d’arte”, senza cioè alcun tipo di complicanza, il recupero funzionale può risultare comunque limitato dalla presenza di patologia oculari sottostanti che ne limitano i miglioramenti. Patologie a carico di altre strutture dell’occhio possono influire sul recupero della capacità visiva. Anche per questo, un’accurata visita oculistica, corredata da esami strumentali qualora necessario, è fortemente raccomandata per individuare la presenza di altre patologie di cui il paziente DEVE essere informato prima di sottoporsi ad eventuale intervento, che può comunque rimanere necessario per prevenire un’ulteriore compromissione visiva.
I passaggi dell’intervento: come avviene
L'intervento prevede la rimozione del cristallino opacizzato e la sua sostituzione con una lente introculare artificiale (dell’inglese IOL, Intraocular Lens). Solitamente, l’intervento ha una durata di circa 10-20 minuti e viene eseguito in regime ambulatoriale.
L'operazione viene solitamente eseguita in anestesia locale, definita topica se si utilizzano colliri anestetici, o peribulbare se viene praticata un’iniezione di anestetici locali intorno all’occhio. Sarà il chirurgo oculista a decidere l’opzione migliore in funzione del benessere e della sicurezza del paziente. In alcuni casi, tuttavia, può essere necessario ricorrere all’anestesia generale o totale qualora le condizioni cliniche del paziente lo richiedano. Normalmente, viene operato un occhio per volta, salvo casi particolari concordati con lo Specialista.
L'operazione viene eseguita utilizzando un microscopio, attraverso microincisioni di pochi millimetri attraverso le quali vengono inseriti gli strumenti. La rimozione del cristallino avviene sempre con l’utilizzo di uno strumento specifico il quale, grazie ad una tecnologia ad ultrasuoni, è in grado di frantumare ed aspirare il cristallino catarattoso. Questa tecnica è chiamata facoemulsificazione.
Il cristallino è normalmente contenuto in un “sacco capsulare” che viene lasciato in sede durante l’intervento poiché al suo interno viene poi inserita la lente intraoculare artificiale (IOL) che sostituisce appunto il cristallino naturale. Normalmente non sono necessari punti di sutura al termine dell’intervento e le ferite si chiudono autonomamente nell’arco di pochi giorni.
Lente introculare: la scelta
Esistono diversi tipi di lente introculare, tutte in materiale biocompatibile e che per questo non impediscono l’esecuzione di esami diagnostici come ad esempio la Risonanza Magnetica.
A parità di materiale e disegno, ciò che differenza un IOL rispetto all’altra è la presenza di un filtro per la luce ultravioletta e la sua capacità di messa a fuoco per lontano o vicino (monofocali) o entrambi (multifocali). Esistono quindi lenti intraoculari specifiche per ogni difetto refrattivo, ovvero miopia, ipermetropia, presbiopia ed astigmatismo.
Il tuo Chirurgo sarà in grado di discutere con te quale sia l’opzione più adatta alle tue esigenze. Va tenuto comunque sempre presente che alcuni particolari tipi di IOL non sono generalmente disponibili nel Servizio Sanitario Nazionale in cui si usano quasi esclusivamente lenti monofocali in grado di correggere miopia ed ipermetropia ma non l’astigmatismo.