La depressione nella coppia: quando la patologia diventa doppia!

La depressione nella coppia: quando la patologia diventa doppia!

Editato da: Cecilia Ghidotti il 27/08/2021

La depressione è stata definita come la patologia dei tempi moderni. Nel mondo occidentale, quasi il 20% della popolazione si trova a dover fare i conti con questa malattia. Come tutte le patologie psicologiche, anche la depressione ha conseguenze dirette sulle relazioni affettive e sociali dell’individuo. Ce ne parla la Dott.ssa Cristina Mallarino, esperta in Psicologia a Milano

Depressione: emozione o patologia?

La depressione è un disturbo da curare o uno stato d'animo da affrontare? Credo sia entrambi, ma vederlo come "disturbo da curare" a mio parere rischia di rendere passivo chi ne è affetto, autorizzandolo a delegare la soluzione del disturbo "al di fuori" di sé, ad esempio nel potere salvifico di un farmaco o nelle capacità d'intervento del medico curante. Adottare invece la definizione di "stato d'animo da affrontare" credo disponga il soggetto a occuparsi direttamente della sua sofferenza, a interrogarsi su di essa e cercare soluzioni per stare meglio, incluso il dialogo con lo specialista psicoterapeuta.

Tristezza, delusione e malinconia sono emozioni che ognuno di noi incontra normalmente lungo la vita e impara fin da bambino ad affrontare e superare. Capita tuttavia che alcune esperienze siano così subdolamente dolorose e persistenti da richiedere un massiccio uso di difese per essere superate. Alcune di queste difese possono riguardare: negare il dolore, attribuire a sé stessi la colpa, trasformare l'esperienza emozionale da triste a piacevole misconoscendone il significato emotivo originario, o ancora adottare modalità relazionali iper controllanti nel tentativo inconscio di gestire e non farsi sorprendere dalla tristezza. Numerose sono le difese che la mente può adottare, strutturandosi sulla base delle sue esperienze di vita, spesso per evitare il confronto con nuclei profondi di tristezza. Come il tronco e i rami delle piante si muovono e si contorcono per raggirare gli ostacoli e raggiungere acqua e luce necessari alla vita, così il funzionamento psicologico adotta strategie e soluzioni per permettere alla persona di adattarsi alle circostanze ed affermare sé stessa. 

Tuttavia, contrariamente a piante ed animali, gli esseri umani riflettono su sé stessi, paragonano la propria vita con quella degli altri, si auto giudicano e spesso non sono felici di come la vita li ha portati a essere.

Spesso sia la sintomatologia ansiosa che quella depressiva rappresentano la punta dell'iceberg di un malessere che informa della necessità di fermarsi e fare qualcosa per affrontare la propria insoddisfazione e riprendere in mano la propria vita.

Dunque la depressione è sia causa scatenante che esito finale di un processo di reazione alla vita. Metter mano a questo sintomo è l'inizio di un percorso di conoscenza con sé stessi che richiede molta curiosità e porta a una graduale ripresa della capacità di amare sé stessi e la propria vita.

Depressione nella relazione di coppia

Cosa fare nella relazione di coppia, se dopo la fase di innamoramento si scopre nel partner una personalità depressa, insoddisfatta della vita, incapace di portare nella coppia quella energia e sicurezza iniziali, che avevano fatto innamorare nelle prime fasi della relazione?

Per prima cosa occorre chiedersi: chi soffre? È un problema del singolo o della coppia? Dalla risposta a questa domanda si definisce se la terapia dovrà essere individuale o di coppia. Spesso infatti la depressione non appartiene solo al partner che porta il sintomo depressivo, ma è un tema che appartiene a entrambi pur declinandosi in modo diverso in ciascuno dei due: uno lo afferma, l'altro lo nega.

Nel caso uno solo dei due partner inizi una terapia individuale per risolvere problematiche personali, occorre tenere conto che gli effetti della terapia avranno nel tempo delle ricadute sulla qualità delle sue relazioni e quindi anche sulla relazione di coppia. Chi non va in terapia può sentirsi escluso per non far parte della relazione terapeutica e cercare di interferire commentando e giudicando negativamente quanto presume avvenire. Potrà invece essere di aiuto tollerando la qualità privata di quella relazione, rispettandone i tempi, lasciandosi interrogare da quanto emerge di nuovo nel partner.

Nel caso di una terapia di coppia, entrambi i partner possono invece lavorare sul disagio che percepiscono esserci nella loro relazione. La terapia di coppia è un atto di amore, perché obbliga ciascuno a svelarsi all'altro in ciò che di più intimo gli appartiene: le proprie difficoltà, paure, debolezze. È però un percorso che incontra lo scoglio faticoso della reciproca attribuzione di colpe. Si sente spesso dire: “il tuo comportamento è causa di disagio o di sofferenza per me. Se mi ami, non devi comportarti in quel modo." Il superamento di questa posizione permette a ciascuno di entrare in una fase nuova della terapia, dove ciascuno, osservandosi nella relazione con l'altro, ha modo di capire come è fatto, perché sta male e in che modo può stare meglio.

Psicologia a Milano