La diagnostica precoce del carcinoma alla prostata
Autore:La lotta al tumore alla prostata passa attraverso la cura con ultrasuoni. Il Dott. Carlo Belloforonte, esperto in Urologia a Milano, ci parla del tumore alla prostata
Il carcinoma prostatico è la neoplasia più diffusa fra gli uomini oltre i cinquant’anni di età. L’esame più conosciuto è quello relativo al PSA (antigene prostatico specifico), enzima prodotto dalla prostata ed individuato mediante esame ematico, che però non è tipico del tumore ma dell’organo. Questo significa che può risultare elevato sia nei tumori che nelle infiammazioni. Invece, una piccola percentuale dei carcinomi, specialmente nei casi di familiarità della patologia, non causa incremento dei valori di PSA portando ad una diagnosi ritardata. Ciò evidenzia l’importanza di esami successivi ma molto più invasivi.
La diagnostica elettromagnetica (ESO-Prost 9), eseguita presso la Clinica Columbus di Milano, è invece una metodica totalmente non invasiva, di breve durata (pochi minuti) dove la sonda viene appoggiata al paziente sdraiato e vestito. Utilizza onde elettromagnetiche con potenza centinaia di volte inferiore al telefono cellulare, quindi è ripetibile senza effetti collaterali. La sua forza è la capacità di individuare i pazienti sani: questo significa che, come dimostrano recenti studi, se il risultato dell’esame è negativo la probabilità che non vi sia tumore è superiore al 95%. Ovviamente se il responso è positivo, il paziente dovrà continuare nel percorso diagnostico classico.
Le nuove terapie con ultrasuoni focalizzati (HIFU focale con Ablatherm®), da alcuni mesi autorizzate anche negli USA, basate sul concetto di disintegrazione non invasiva del carcinoma prostatico e risparmio dei nervi dell’erezione e della continenza, sarebbero più efficaci se la malattia venisse individuata precocemente e con dimensioni ridotte aumentando le probabilità di una guarigione rapida e senza effetti collaterali (impotenza e incontinenza).