La nostra risposta psicologica al COVID-19: quello che non ci si aspetta

La nostra risposta psicologica al COVID-19: quello che non ci si aspetta

Editato da: Marta Buonomano il 26/05/2020

Il nostro esperto in Psicoterapia a Roma, il Dott. Humberto Zanetti, ci spiega per quale motivo abbiamo provato così tante emozioni contrastanti a causa del COVID-19 e del periodo di quarantena

COVID-19: un virus “democratico”

ragazza stesa sul divanoFino a qualche mese fa, pensavamo che la minaccia rappresentata dal Coronavirus riguardasse solamente paesi lontani, con uno stile di vita ed un livello economico diverso dal nostro. Questo virus però si è dimostrato altamente “democratico”, in grado di colpire tutti i paesi, sia (quelli sviluppati che non) e tutte le fasce di popolazioni, ricche e povere. Un aspetto interessante da analizzare è che i Paesi che vivono ogni giorno una dura realtà (conflitti armati, epidemie di ebola, siccità cronica, ecc.) sono psicologicamente più preparati a rispondere ad un’emergenza di questo tipo.

Nel panorama attuale, nessuno di noi si sente immune e questo genere di instabilità e fragilità, unito alla paura, rappresenta solo il principio delle sfide psicologiche che dovremo affrontare.

Qual è stata la nostra prima reazione psicologica alla situazione?

Nelle fasi iniziali sono stati attivati i classici meccanismi di risposta allo stress, che però non perdurano a lungo e tendono a svanire in una situazione di malessere prolungato. Alcuni esempi possono essere i canti dai balconi, lo slogan “Andrà tutto bene”, i flash mob sui Social Network e tutte le attività online che sono state promosse da differenti enti ed organizzazioni. Tutte queste iniziative si sono ridotte, alcune fino a svanire, con l’aumentare dei giorni in quarantena, trasformandosi in silenzio.

ragazza triste vicino ad una finestraÈ corretto paragonare la situazione creata dal COVID ad una guerra?

Sebbene la metafora della guerra nella pandemia attuale non sia calzante, bisogna ammettere che gli effetti psicologici sono molto simili: incertezza economica, ansia generalizzata, lutti, sindrome post traumatica da stress, depressione, ecc. Esattamente come avviene in una guerra, non è lo stress il maggiore nemico psicologico da combattere, ma la paura di perdere la propria quotidianità.

Cosa si potrebbe fare per minimizzare gli effetti psicologici di chi vive in quarantena?

  • L’informazione è essenziale: è necessario fornire alle persone in quarantena delle informazioni esaustive per comprendere ciò che sta succedendo e quanto durerà questa situazione;
  • La comunicazione deve essere univoca, efficace e rapida, evitando la mancanza di uniformità data dai continui dibattiti tra politici ed esperti;
  • I dispositivi di protezione e l’assistenza sanitaria devono essere garantiti su tutto il territorio;
  • Una quarantena volontaria minimizzerebbe i risvolti psicologici sulla popolazione a lungo termine.

Quali sono i fattori che intaccano il benessere psicologico durante questa crisi?

Questo periodo di emergenza possiede una particolare caratteristica: la mancanza di aspetti compensativi. Le altre crisi che sono state affrontate avevano sempre un aspetto “positivo” a cui aggrapparsi, ad esempio una crisi sanitaria ma con sicurezza dal punto di vista lavorativo.

Le alterazioni dell’umore in quarantena sono comuni?

ragazzi triste vicino alla finestraUno studio pubblicato sul Lancet ha messo in risalto che in Cina, dopo soli 15 giorni di quarantena:

  • Il 53,8% ha mostrato effetti psicologici in grado moderato o severo;
  • Il 28,8% ha manifestato ansia di grado severo;
  • Il 16,5% ha presentato depressione, moderata o severa;
  • Il 8,1% ha dovuto affrontare sintomi da stress, come ad esempio tachicardia e disturbi del comportamento alimentare.

Esiste un modo per affrontare la situazione?

Per potersi rialzare dobbiamo ricreare e dare un senso al tempo che abbiamo “perso” e a quello che vivremo, con dei nuovi valori e delle nuove idealità. È necessario ricordare che se non mettiamo in atto delle strategie adeguate, sarà possibile far ripartire l’economia ma non le nostre vite. La Mindfulness è un ottimo metodo per affrontare lo stress ed il burnout che stiamo vivendo e che dovremo affrontare una volta terminata la pandemia.

 

 

Se necessiti di un supposto in questo particolare momento, puoi chiedere un consulto al Dott. Zanetti mediante il nostro servizio di Telemedicina, raggiungibile nel suo profilo a questo link.

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