La Preeclampsia spiegata: cosa succede e come affrontarla

Pubblicato il: 11/03/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 18/03/2024

La preeclampsia è una condizione che viene diagnosticata nella seconda metà della gravidanza, durante il travaglio o subito dopo il parto. La causa esatta della preeclampsia non è nota. Di solito è una combinazione di aumento della pressione sanguigna (ipertensione) e proteine ​​nelle urine (proteinuria). A volte la preeclampsia può colpire il fegato, i reni e la coagulazione del sangue senza proteine ​​nelle urine.

Incidenza e rischi

La preeclampsia è comune e colpisce da 1 a 5 donne su 100 durante la gravidanza. Nella maggior parte dei casi è lieve, ma una donna su 200 sviluppa una grave preeclampsia, che può essere pericolosa per la vita sia della mamma che del suo bambino. Se si soffre di preeclampsia grave, a volte possono essere colpiti organi come il fegato, i reni o il cervello e si potrebbero sviluppare problemi di coagulazione del sangue. Se si hanno convulsioni a causa della preeclampsia si parla di attacco eclamptico o eclampsia. 

preeclampsia

Effetti sulla placenta

La preeclampsia influisce sul funzionamento della placenta. Ciò può influenzare la crescita del bambino, il che significa che sarà più piccolo di quanto dovrebbe essere. Se la placenta è gravemente colpita, il bambino potrebbe ammalarsi gravemente o in alcuni casi addirittura morire nell’utero. Qualora si soffra di preeclampsia grave potrebbe essere necessario che il bambino nasca prematuramente (prima delle 37 settimane gestazionali). 

 

Conseguenze per il prematuro

I bambini prematuri corrono un rischio maggiore di complicazioni con la loro salute, e potrebbero aver bisogno di essere curati in un'unità di terapia intensiva neonatale quando nascono. Se si sarà sviluppata una preeclampsia grave, sarà indispensabile il ricovero in ospedale: l'unico modo per curare la preeclampsia è che il bambino nasca. Ogni gravidanza è unica e il momento della nascita, insieme a come nascerà il bambino, dipenderanno dalla situazione individuale. 

 

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Diagnosi

Il rischio di sviluppare preeclampsia pretermine può essere calcolato nel primo trimestre al momento del test combinato utilizzando un metodo che tiene conto delle caratteristiche materne, della storia medica e ostetrica, dei marcatori biofisici (pressione arteriosa media e Doppler delle arterie uterine) e dei marcatori biochimici (proteina plasmatica A e PlGF associati alla gravidanza).

Terapia

Donne che hanno un rischio aumentato di sviluppare preeclampsia pretermine possono ridurre di più del 60% questo rischio assumendo acido acetil salicilico a dosaggi superiori a 100 mg al giorno dalla 12a alla 36a settimana di gravidanza.

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