La Vertigine Parossistica Posizionale Benigna o Cupulolitiasi

La Vertigine Parossistica Posizionale Benigna o Cupulolitiasi

Editato da: Antonietta Rizzotti il 04/04/2023

Hai mai sentito parlare di Vertigine Parossistica Posizionale Benigna? Il nostro esperto in Otorinolaringoiatria a Parma, il Prof. Vincenzo Vincenti, ci spiega di cosa si tratta

Che cosa è la vertigine?

Donna con dolore alle orecchie

Per vertigine si intende un’erronea sensazione di movimento dell’ambiente rispetto al corpo (vertigine oggettiva) o del corpo rispetto all’ambiente (vertigine soggettiva). Nella maggior parte dei casi è dovuta a problematiche che interessano l’orecchio interno e, precisamente, la parte deputata al mantenimento dell’equilibrio, chiamata labirinto.

La forma in assoluto più frequente di vertigine legata all’orecchio è quella chiamata Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (VPPB) o Cupulolitiasi.

A che cosa è dovuta la VPPB?

La VPPB è causata dal distacco degli otoliti (piccoli cristalli di carbonato di calcio normalmente presenti sulle cellule del vestibolo) dalla loro sede naturale e dal loro ingresso in uno dei 3 canali semicircolari (solitamente il posteriore, meno frequentemente il laterale, raramente il superiore) del labirinto.

Perché si staccano gli otoliti?

Il più delle volte non c’è una causa evidente; in alcuni casi viene riportato un trauma cranico nei giorni precedenti. La VPPB è comunque più frequente nei diabetici, nei tireopatici, nei soggetti che hanno subito interventi all’orecchio e in presenza di carenza di vitamina D.

Come si manifesta la VPPB?

La VPPB si manifesta con una vertigine, solitamente oggettiva, della durata dell’ordine dei secondi (5-40), scatenata da alcuni movimenti (girarsi nel letto, sdraiarsi, passare dalla posizione supina a quella seduta, piegare la testa verso il basso o verso l’alto). Spesso è presente anche instabilità.

donna con le mani sulle orecchieCome si fa diagnosi di VPPB?

La diagnosi si basa sulla storia clinica e sull’esecuzione di alcune manovre che servono a riprodurre le situazioni che provocano la vertigine; durante tali manovre, se in effetti è presente una VPPB; il paziente avverte la vertigine e l’esaminatore nota un movimenti particolare degli occhi che si chiama nistagmo. A seconda della posizione in cui compare la vertigine e del tipo di nistagmo, lo specialista è in grado di identificare l’orecchio (destro o sinistro) e il canale (posteriore, laterale o superiore) interessati.

Qual è la terapia della VPPB?

La terapia consiste nell’effettuazione delle cosiddette manovre liberatorie: in pratica, facendo assumere al paziente determinate posizioni, si cerca di far uscire gli otoliti dal canale semicircolare. Esistono diversi tipi di manovre che vengono eseguite in base al canale semicircolare interessato; nella maggior parte dei casi è sufficiente una manovra mentre in alcuni paziente bisogna ripeterle più volte.

Nei soggetti con carenza di vitamina D viene consigliato un apporto esterno, mentre per ridurre l’instabilità, che si può avere anche dopo le manovre, vengono consigliati farmaci istaminergici.

Otorinolaringoiatria a Parma