Le conseguenze dell’ernia del disco

Le conseguenze dell’ernia del disco

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La redazione di Top Doctors
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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Sharon Campolongo il 20/02/2023

Con i termini “sciatica” e “cruralgia” si indica un dolore lungo il nervo sciatico che tipicamente si presenta in seguito ad un ernia del disco lombare. 

Sintomatologia

Si tratta di un dolore localizzato nella parte posteriore della coscia o della gamba, più frequentemente nel polpaccio. Questo dolore “sciatico” può essere accompagnato da:

  • Perdita di sensibilità cutanea;
  • Mal di schiena;
  • Formicolio o perdita di forza in uno o vari muscoli dell’arto.

Quando invece il dolore si localizza nella parte anteriore della coscia e/o gamba, prende il nome di cruralgia.

Schiena

Diagnosi

Un medico di famiglia sarà sicuramente in grado di distinguere fra una sciatalgia o cruralgia vera e propria (causata da un’ernia del disco) e una pseudo versione di queste patologie, per la maggioranza causate da borsiti, problemi all’anca etc. Per distinguerle sono necessarie una serie di domande sui sintomi (anamnesi) e un esame obiettivo nel quale lo specialista effettuerà una serie di manovre volte a stimolare le sorgenti del dolore (anca, muscoli, radici nervose della schiena) ed a verificare il corretto funzionamento delle radici nervose che hanno origine nella colonna e poi formano il nervo sciatico o il nervo crurale.

La diagnosi sarà completa solo con l’analisi dell’evoluzione dei sintomi, l’esame obiettivo e gli esami strumentali (risonanza magnetica).

Esami

Con queste informazioni è possibile identificare l’80% dei casi di ernia discale. L’assunzione di analgesici o antiinfiammatori, rilassanti muscolari e qualche giorno di riposo può fare miracoli ed assicurare una rapida guarigione.

Quando però i sintomi persistono per più di 4 settimane, è necessario eseguire degli esami strumentali (TAC o Risonanza Magnetica). Lo specialista effettuerà inoltre esami per verificare eventuali disturbi neurologici in atto, e potrebbe decidere per un trattamento differente (ad esempio, cortisone).

È molto frequente che compaiano contratture muscolari e disturbi posturali dopo un paio di settimane: in questi casi, è consigliabile un trattamento fisioterapico. Infatti, esercizi riabilitativi, terapie antalgiche e infiltrazioni spinali (nei casi più gravi), possono aiutare ad alleviare i dolori.

Se i sintomi sono presenti da meno di un mese, il recupero è assicurato: circa il 70% dei pazienti vede scomparire i sintomi dopo massimo 2 mesi dalla loro comparsa.

 

Ortopedia e Traumatologia