Nel vasto panorama della medicina, la figura del medico volontario si distingue per il suo impegno incessante e la sua dedizione in contesti spesso sfidanti e privi di risorse. La Dott.ssa Eleonora Guaitoli, esperta in Chirurgia generale a Taranto, attraverso il suo percorso di volontariato, ci offre una preziosa testimonianza delle difficoltà e delle gratificazioni di questa nobile scelta professionale. Nell'intervista che segue, ci delinea le sfide, le esperienze e le competenze acquisite durante il suo servizio come medico volontario
Che cosa l'ha motivata a diventare un medico volontario?
Il desiderio intrinseco di un medico è sempre stato quello di offrire aiuto alle persone in difficoltà. La Dott.ssa ha sentito questa chiamata ancor più profondamente, cercando di estendere il suo aiuto oltre i confini convenzionali degli ospedali. Per lei, l'opportunità di operare in un contesto dove la necessità è palpabile e dove elementi come il lucro e gli interessi secondari sono assenti rappresenta una fonte di autentica soddisfazione. In queste situazioni, la medicina torna alle sue radici più profonde, concentrata unicamente sul bene del paziente.
Quali sono state le sfide principali che ha incontrato nel fornire assistenza chirurgica in ambienti con risorse limitate?
Fornire assistenza medica in contesti con risorse limitate presenta innumerevoli sfide. La Dott.ssa ha dovuto reinventare il suo approccio, abituandosi a lavorare senza l'ausilio di strumentazione avanzata o supporto laboratoristico. Ogni intervento chirurgico diventa una prova di abilità e determinazione, in cui il dubbio è una costante, ma la motivazione deriva dalla consapevolezza che non vi sono altre alternative per aiutare i pazienti in tali situazioni.
Quali patologie o problematiche ha affrontato più frequentemente in veste di volontaria?
Sono molti i tipi di patologie e problematiche affrontate dalla Dott.ssa in veste di volontaria. La chirurgia ostetrica e di parete, come ernie e laparoceli, è stata particolarmente prevalente. Tuttavia, come in ogni ambiente medico, le emergenze chirurgiche, inclusi traumi di vario tipo, non sono mancate, mettendo spesso alla prova la sua resilienza e capacità di adattamento.
Che consigli darebbe ad altri chirurghi o medici che stanno considerando di dedicarsi al volontariato?
Dedicarsi al volontariato è, senza dubbio, una delle esperienze più arricchenti e formatrici che un medico possa sperimentare. Non solo fornisce una prospettiva unica sulle sfide mediche globali, ma serve anche come potente promemoria del motivo per cui molti hanno scelto la professione medica: per fare una differenza positiva nella vita delle persone.