Legame tra menopausa e osteoporosi

Legame tra menopausa e osteoporosi

Editato da: Sharon Campolongo il 26/04/2022

La menopausa è uno dei principali fattori di rischio di osteoporosi. Scopriamo insieme il perché e capiamo bene come prevenire l’osteoporosi in questo breve articolo

Che cosa comporta l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una condizione che comporta una perdita di massa ossea con conseguente fragilità del sistema scheletrico soprattutto in alcuni siti specifici e può comportare un aumentato rischio di frattura in determinate condizioni e con l’avanzare dell’età.

Perché in menopausa si è più soggetti a questa patologia?immagine di donna

Il benessere del tessuto scheletrico viene mantenuto da diversi fattori: nutrizione, stile di vita, ormoni sessuali (sia nell’uomo che nella donna).

Nella donna in età fertile con un buon tenore ormonale estrogenico il benessere del tessuto scheletrico viene mantenuto in equilibrio tra perdita e rinnovo di tessuto osseo proprio dagli estrogeni, per questo è facile comprendere come al momento della menopausa, venendo a mancare tale protezione la massa ossea tende a ridursi.

Questo però non accade in tutte le donne, infatti nella genesi dell’osteoporosi intervengono anche fattori genetici, nutrizionali e lo stile di vita.

È possibile curare l’osteoporosi in menopausa?

Assolutamente sì. Come in tutte le patologie andrebbe iniziata una terapia il più precocemente possibile.

La scelta terapeutica varia in base all’età della paziente, alle sue condizioni fisiche, alla presenza o meno di comorbilità, alla presenza o meno di insufficiente apporto di calcio e vitamina D e alla gravità della perdita di massa ossea individuabile con un semplice esame densitometrico osseo (MOC eseguita con metodica DeXA a livello lombare e femorale).

La terapia andrebbe quindi instaurata il prima possibile, anche quella preventiva e sarebbe quindi opportuno già in epoca perimenopausale indagare la paziente con esami ematici e strumentali accompagnati da una corretta anamnesi per decidere quale intervento terapeutico applicare.

Si può prevenire l’osteoporosi in menopausa?

La prevenzione è fondamentale e inizia già dall’infanzia, quando il nostro tessuto osseo è in accrescimento.

Ogni individuo raggiunge quello che viene definito “picco di massa ossea” intorno all’età di 18-20 anni ed è per questo fondamentale l’alimentazione (buon apporto di calcio e vitamina D) e lo stile di vita (attività fisica, abolizione di abitudini voluttuarie come fumo e consumo di alcool).

Da quel momento in poi la quantità di massa ossea tenderà a diminuire con l’avanzare dell’età. Anche le alterazioni del ciclo mestruale durante la vita fertile della donna andrebbero corrette, se presenti, con adeguata terapia estrogenica laddove necessario.

Non dimentichiamoci però che anche il sesso maschile può andare incontro ad osteoporosi, anche se con frequenza molto inferiore, in tutti quei casi in cui sia presente un deficit di testosterone (ipogonadismo) oppure nel caso di osteoporosi secondaria dovuta ad altri fattori (terapie farmacologiche, malassorbimenti, ecc.).

L’apporto di vitamina D è fondamentale per la salute delle nostre ossa perché la sua azione è quella di favorire l’assorbimento di calcio introdotto con la dieta. La vitamina D interviene inoltre nella regolazione del metabolismo calcio/fosforo insieme al paratormone (PTH), ormone prodotto dalle paratiroidi (piccole ghiandole situate nella regione del collo), il quale per mantenere l’equilibrio omeostatico di questi due elementi nel sangue è in grado di modulare il riassorbimento osseo: se il calcio apportato con la dieta è insufficiente il PTH lo recupera dove è immagazzinato e quindi proprio nel nostro sistema scheletrico, riducendone quindi la massa ossea.

Endocrinologia e Malattie del metabolismo a Roma