L'emicrania è un disturbo neurologico caratterizzato principalmente da cefalee ricorrenti, tipicamente localizzate su un lato della testa. Ce ne parla il Dott. Mauro Colangelo, specialista in Neurologia.
Sintomi e tipologie di emicrania
L'emicrania si presenta in due principali sottotipi: emicrania senza aura ed emicrania con aura.
- Emicrania senza aura: rappresenta circa l'80% dei casi e si manifesta con dolore pulsante, localizzato in una metà del cranio, spesso accompagnato da nausea, vomito, fonofobia (ipersensibilità ai suoni) e fotofobia (ipersensibilità alla luce).
- Emicrania con aura: circa il 20% dei pazienti soffre di questo sottotipo, caratterizzato dalla presenza di un’aura che precede l’attacco. L’aura consiste generalmente in disturbi visivi, come scotomi (aree cieche nel campo visivo) o flash di luce, e può durare meno di 30 minuti. In altri casi l'aura non è seguita da dolore.
Quali sono le cause e i fattori scatenanti?
Le cause precise dell'emicrania non sono ancora del tutto note, ma si ritiene che siano influenzate da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Gli studi hanno evidenziato una predisposizione ereditaria, con alterazioni genetiche che influenzano i meccanismi di controllo del dolore. Un’importante scoperta riguarda il ruolo del CGRP (Calcitonin Gene-Related Peptide), un peptide infiammatorio che contribuisce alla dilatazione dei vasi sanguigni e all’attivazione delle terminazioni nervose coinvolte nel dolore.
I principali fattori scatenanti dell'emicrania includono:
- Stress psicologico
- Fatica e mancanza di sonno
- Cambiamenti ormonali, come il ciclo mestruale
- Alimenti contenenti tiramina (es. cioccolato, formaggi stagionati, vino)
- Contraccettivi orali
Come si manifesta?
L'emicrania è considerata un disturbo neuro-vascolare. Durante un attacco si verifica una vasodilatazione dei vasi sanguigni intracranici, accompagnata dall'attivazione dei recettori del dolore e da una sovraeccitazione neuronale nella corteccia cerebrale. Un'importante componente del processo è il CGRP, la cui produzione è più elevata nei soggetti predisposti geneticamente.
Questa ipereccitabilità rende i pazienti più vulnerabili agli stimoli esterni, come la luce intensa o lo stress, scatenando il dolore tipico dell'emicrania. Recenti studi hanno mostrato che terapie preventive basate su anticorpi monoclonali diretti contro il CGRP possono ridurre significativamente la frequenza e l’intensità degli attacchi.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi di emicrania si basa principalmente sull'anamnesi e sull'esame obiettivo neurologico. L'anamnesi deve includere la frequenza, la durata e l’intensità degli attacchi, nonché eventuali fattori scatenanti e la presenza di sintomi premonitori, come l’aura.
Anche se strumenti diagnostici come la TAC o la risonanza magnetica sono raramente necessari per la diagnosi dell'emicrania, possono essere utili per escludere altre patologie, soprattutto in caso di cefalee insorte di recente.
Qual è il trattamento consigliato?
Il trattamento dell’emicrania può essere preventivo o sintomatico. Le terapie preventive includono farmaci che riducono la frequenza degli attacchi, mentre il trattamento sintomatico mira a ridurre l’intensità del dolore durante un episodio acuto. Nuovi farmaci a base di anticorpi monoclonali contro il CGRP offrono una soluzione innovativa per i pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali.