Mastopessi con protesi: soluzione per il seno sceso dopo gravidanza e allattamento

Pubblicato il: 05/04/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 22/04/2025

Dopo una gravidanza e l'allattamento, molte donne notano un rilassamento del seno, con perdita di tonicità e volume. La soluzione in questo caso è la mastopessi con protesi, che restituisce al seno una forma armoniosa e proporzionata.

Cos’è la mastopessi con protesi?

La mastopessi con protesi è un intervento chirurgico che combina:

  • Sollevamento del seno (mastopessi): rimuove l’eccesso di pelle e riposiziona il complesso areola-capezzolo in una posizione più alta e naturale.
  • Inserimento di protesi mammarie: ripristina il volume perso, migliorando la forma del seno.

Chi è la candidata ideale?

Le donne che possono beneficiare della mastopessi con protesi sono quelle che presentano:

  • Seno svuotato e cadente dopo gravidanza e allattamento.
  • Perdita di volume mammario con cute rilassata.
  • Capezzoli orientati verso il basso, segno di ptosi moderata o severa.

Come avviene l’intervento?

L’intervento si svolge in anestesia generale e dura circa 2-3 ore. Le tecniche variano in base al grado di ptosi e alla necessità di volume aggiuntivo. Le incisioni più comuni sono:

  • Periareolare (attorno all’areola) per ptosi lievi.
  • Verticale (dal capezzolo al solco sottomammario) per ptosi moderate.
  • A T invertita per ptosi più marcate.


Le protesi vengono posizionate sopra o sotto il muscolo pettorale, a seconda delle caratteristiche anatomiche della paziente.


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Risultati e tempi di recupero

I risultati sono visibili immediatamente, ma il gonfiore iniziale si riduce gradualmente nei mesi successivi. Il recupero dura circa 2-3 settimane, durante le quali è necessario indossare un reggiseno contenitivo e limitare gli sforzi fisici.

Rischi e controindicazioni

Come ogni intervento chirurgico, la mastopessi con protesi comporta alcuni rischi, tra cui:

  • Sanguinamento o infezioni.
  • Cicatrici visibili (che tendono a schiarirsi nel tempo).
  • Possibile contrattura capsulare.


Una corretta valutazione preoperatoria e il rispetto delle indicazioni post-operatorie riducono al minimo i rischi.

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