Negli ultimi anni, la medicina integrata sta guadagnando sempre più attenzione anche nell’ambito della ginecologia. Questo approccio combina le terapie della medicina convenzionale con trattamenti complementari basati su evidenze scientifiche, mirando al benessere globale della paziente. In particolare, risulta utile nella gestione di disturbi ginecologici cronici, sindromi dolorose, squilibri ormonali e condizioni legate allo stress. Approfondiamo l’argomento con la Dott.ssa Grazia Lesi, specialista in Ginecologia e Ostetricia a Bologna.
Cos’è la medicina integrata?
La medicina integrata non sostituisce la medicina tradizionale, ma la affianca. L'obiettivo è considerare la persona nella sua interezza – corpo, mente e stile di vita – proponendo interventi personalizzati. Questo modello si basa sull’evidenza scientifica e si applica in modo rigoroso, evitando pratiche non validate.
In ginecologia, questo significa affiancare alle terapie farmacologiche convenzionali strategie come la fitoterapia, l’alimentazione funzionale, la mindfulness, lo yoga terapeutico, e l’agopuntura, per affrontare disturbi che spesso hanno una forte componente psicosomatica o infiammatoria cronica.
Quando è utile la medicina integrata?
Alcune condizioni ginecologiche trovano particolare giovamento da un approccio integrato:
- Sindrome premestruale (PMS) e dismenorrea: l’integrazione di fitocomplessi e tecniche di rilassamento può ridurre dolore e irritabilità.
- Endometriosi: l’alimentazione antinfiammatoria e l’agopuntura supportano la gestione del dolore pelvico cronico.
- Menopausa: integratori fitoterapici, esercizio fisico mirato e consulenze nutrizionali aiutano a controllare vampate, insonnia e sbalzi d’umore.
- Disturbi del ciclo mestruale: molte volte riconducibili a squilibri alimentari o stress cronico, possono beneficiare di un percorso multidisciplinare.
- Infertilità funzionale: migliorare il benessere psico-fisico della donna può supportare la fertilità naturale, anche in preparazione alla PMA.
Le terapie complementari più utilizzate
Tra gli approcci più frequentemente adottati nella medicina integrata ginecologica vi sono:
- Fitoterapia ginecologica: uso di estratti vegetali con azione ormonale o antinfiammatoria, come agnocasto, cimicifuga, curcuma.
- Nutrizione funzionale: una dieta antinfiammatoria può influire sul metabolismo ormonale e ridurre l’infiammazione di basso grado.
- Yoga per la salute pelvica: esercizi mirati a migliorare la circolazione pelvica, ridurre il dolore e regolare l’asse stress-ormoni.
- Mindfulness e tecniche di rilassamento: utili per abbassare i livelli di cortisolo e migliorare la qualità del sonno.
- Agopuntura: supportata da evidenze per la gestione del dolore pelvico, delle vampate e dell’irregolarità mestruale.
Un approccio basato sulla personalizzazione
Ogni percorso integrato deve essere personalizzato e seguito da un medico esperto. L’ascolto attivo della paziente, l’analisi della sua storia clinica e dello stile di vita sono fondamentali per impostare una strategia terapeutica efficace e sicura.
Conclusioni
La medicina integrata in ginecologia rappresenta una risorsa preziosa per migliorare la qualità della vita delle pazienti, specialmente nei casi in cui la sola terapia farmacologica non sia sufficiente. L’integrazione di più competenze consente di affrontare i disturbi con una visione globale e centrata sulla persona, nel rispetto della medicina basata sull’evidenza.